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Retail media: cos’è, vantaggi e come funziona

Pubblicato il 08 Aprile 2025 da Redazione Italiaonline

Il retail media è la nuova frontiera della pubblicità digitale, che sfrutta le piattaforme e i dati proprietari dei rivenditori online per coinvolgere i consumatori nel momento decisivo del processo d’acquisto. Scopri come funziona e gli errori più frequenti del retail media marketing.

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Il retail media consente ai marchi di raggiungere i consumatori all’interno di store virtuali, come marketplace, ecommerce e altri spazi di vendita online dove avviene sia la ricerca di un prodotto che la decisione d’acquisto.

Grazie a tecnologie all’avanguardia e a dati dettagliati, il retail media offre la possibilità di veicolare messaggi personalizzati, promuovendo articoli specifici o interi cataloghi, in modo da massimizzare le probabilità di conversione. Passiamo subito a scoprire meglio cos’è il retail media e quali sono i vantaggi connessi.

Retail media: cos’è e quali sono i punti di forza

Il retail media marketing utilizza dati proprietari, piattaforme automatizzate e segmentazione avanzata per posizionare annunci mirati all’interno dei marketplace digitali, intercettando i consumatori in prossimità della fase di acquisto. Sfrutta algoritmi di recommendation e tecnologie di tracciamento, ottimizzando il ROI e personalizzando l’esperienza utente in tempo reale in modo efficiente.

Ecco chiaro, quindi, il primo vantaggio del retail media: capacità di raggiungere il potenziale cliente esattamente nel momento in cui è convinto di investire soldi in quel determinato prodotto/servizio.

Oltre a migliorare la visibilità dei prodotti, il retail media può anche contribuire a rafforzare la reputazione di un brand, fornendo un’esperienza coerente lungo tutto il processo di acquisto.

L’integrazione tra retailer e inserzionisti genera, inoltre, un vantaggio reciproco: da un lato, i brand possono raccogliere dati utili per comprendere meglio i comportamenti d’acquisto; dall’altro, i rivenditori possono monetizzare gli spazi pubblicitari e aumentare le entrate senza dover necessariamente ampliare l’assortimento o ridurre i margini di profitto.

Retail media marketing: come si sviluppa?

Cerchiamo di capire il funzionamento del retail media marketing dal punto di vista pratico: i brand pagano per mostrare i propri prodotti in posizioni ben visibili, come le prime righe di ricerca, le homepage, o durante la navigazione.

È come mettere un prodotto in una vetrina di un negozio, ma su internet. Per mettere in pratica questa particolare forma di pubblicità online, si seguono alcune fasi semplici:

  • Scelta del rivenditore: un brand sceglie dove vuole farsi vedere: Amazon, Zalando, Carrefour online, o qualsiasi altra piattaforma che venda i suoi prodotti;
  • Definizione del pubblico: si usano i dati raccolti dal rivenditore per capire chi potrebbe essere interessato come età, interessi, abitudini di acquisto. Questo permette di mostrare l’annuncio solo alle persone giuste;
  • Creazione dell’annuncio: si prepara il messaggio pubblicitario, che può essere un banner, una scheda prodotto in evidenza o una promozione;
  • Attivazione della campagna: gli annunci vengono pubblicati, spesso in automatico, nei punti strategici della piattaforma;
  • Monitoraggio e ottimizzazione: si analizzano i risultati: quante persone hanno visto, cliccato, comprato. In base a questi dati, la campagna può essere migliorata o modificata.

Retail media: gli errori più frequenti

Il retail media è uno strumento potente, ma non basta “esserci” per ottenere risultati. Come in tutte le strategie di marketing, ci sono degli errori comuni che è meglio conoscere per evitarli fin da subito.

Uno degli sbagli più frequenti è non definire un obiettivo chiaro. Alcuni brand attivano campagne solo perché “lo fanno tutti”, senza sapere davvero cosa vogliono ottenere: più vendite? Maggiore visibilità? Più traffico alla scheda prodotto? Senza un obiettivo preciso, diventa difficile misurare i risultati o capire se la strategia funziona.

Altro errore? Ignorare i dati disponibili. I retailer mettono a disposizione informazioni preziose sul comportamento degli utenti: cosa cercano, cosa comprano, in quali momenti. Non usarli significa sprecare una grande occasione per personalizzare i messaggi e rendere le campagne più efficaci.

Anche scegliere le piattaforme sbagliate può compromettere i risultati. Non tutti i marketplace sono adatti a ogni tipo di prodotto o pubblico. È importante capire dove si muove il proprio target e investire lì.

Un altro scivolone è non ottimizzare le campagne nel tempo. Il retail media non è “imposto e dimenticato”: i dati vanno letti, le strategie vanno aggiustate, i contenuti aggiornati. Chi lascia tutto invariato rischia di perdere opportunità preziose.

Infine, attenzione a non investire solo in visibilità: servono anche immagini di qualità, descrizioni convincenti, promozioni mirate. L’esperienza dell’utente non si ferma all’annuncio, ma continua sulla pagina prodotto.

Evitare questi errori ti aiuterà a sfruttare davvero il potenziale del retail media marketing. Il consiglio di Italiaonline è quello di pianificare, analizzare, scegliere con cura e ottimizzare ogni singolo passaggio del retail marketing. Se hai bisogno del supporto di esperti in materia, contattaci subito per una consulenza.

Cosa si intende per retail media?

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