Pubblicato il 15 Gennaio 2025
Per impostare una strategia di comunicazione è fondamentale sapere a chi stiamo parlando: business e/o privati. Conoscere la differenza tra B2B e B2C, quindi, è un fattore da non sottovalutare se desideri diffondere il tuo business, sia online che offline.
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Capire cosa significano le sigle B2B e B2C e quali differenze ci sono tra loro è fondamentale per entrare totalmente nel mondo del marketing e per comprendere come ogni tipo di approccio possa influire in modo diverso sulla propria campagna.
Il marketing business-to-business (B2B) differisce dal marketing business-to-consumer (B2C). Sebbene tu stia vendendo sempre un prodotto/servizio ad una persona, la differenza tra questi due mercati è profonda.
Quando si parla di B2B, si parla di vendere ad aziende che mettono in atto strategie volte a semplificare il processo di acquisto, in modo da risparmiare tempo e denaro. È il motivo per cui un acquisto B2B fa leva sulla logica, mentre l’acquisto di un consumatore (B2C) è maggiormente basato sull’emozione.
È vero poi che il costo per vendere un prodotto/servizio attraverso il canale B2B può essere più elevato del costo di una vendita per il mercato B2C. Il modo più semplice per spiegarlo è che una transazione B2B spesso coinvolge più persone: difficilmente è un unico individuo a scegliere di compiere l’acquisto. Questo perché ogni acquisto nel B2B deve avere un valore, un ritorno, una specifica destinazione d’uso. Mentre, nel B2C, la persona può acquistare un prodotto/servizio semplicemente perché ne ha voglia o lo trova bello.
Proviamo dunque ad analizzare i due termini, a capire le differenze e soprattutto come influenzano le campagne di marketing.
B2B e B2C: ecco cosa sono
Con il termine B2B indichiamo il cosiddetto “business to business” (da attività ad attività) mentre B2C sta a significare “business to consumer” (da attività a consumatore). In pratica, le aziende B2B vendono prodotti e servizi direttamente ad altre aziende, mentre le aziende B2C vendono prodotti e servizi ai consumatori singoli, al cliente che li utilizza per uso personale.
Quali sono le differenze tra B2B e B2C
Le campagne di marketing B2B e B2C hanno tanti punti in comune, a cominciare dalle best practice che vengono seguite per costruirle al meglio. Tuttavia, tante sono le differenze tra un concetto e l’altro.
Differenze che si dividono in quattro macrocategorie:
- Chi decide l’acquisto
- Processo che porta all’acquisto
- Tempo
- Motivazione
B2B e B2C: chi decide l’acquisto
Una delle differenze principali è quella relativa a chi decide di acquistare. Le campagne B2C sono dirette a qualsiasi cliente potenzialmente interessato al prodotto: non necessariamente chi vede l’inserzione/pubblicità compirà l’acquisto, ma magari consiglierà quel prodotto/servizio ad una persona vicina.
Nel marketing per negozi o e-commerce B2B, invece, si deve puntare esclusivamente a chi deve effettuare l’acquisto. Chi ha la capacità di prendere la decisione di acquistare deve visualizzare quell’annuncio.
B2C e B2B: il processo che porta all’acquisto
Una volta stabilito chi decide l’acquisto è importante capire come il processo che porta a quell’azione sia differente tra B2B e B2C. Le aziende fanno ricerche per capire se l’acquisto è valido e quindi cercheranno dettagli, recensioni, opzioni alternative e concorrenti potenziali. I B2C invece sono più diretti e vogliono subito tutte le informazioni. Si può dire che i clienti B2C siano molto più istintivi e in grado di fare acquisti immediati.
B2B/B2C differenze circa il tempo di acquisto
Come detto, i consumatori sono disposti ad acquistare con maggiore velocità rispetto ai clienti B2B. Questo nasce anche dalla necessità di questi ultimi di avere a che fare anche con un possibile budget prestabilito, decisioni prese da più livelli aziendali e necessità meno urgenti.
Insomma, la differenza tra B2B e B2C si manifesta anche nei processi decisionali: i clienti B2B affrontano iter più lunghi e complessi, coinvolgendo più stakeholder, mentre i consumatori B2C agiscono spesso in autonomia e con maggiore rapidità.
La motivazione: esempi nel B2B e nel B2C
Ovviamente i due tipi di acquisti hanno una motivazione differente. I clienti B2B hanno come obiettivo principale quello di ottenere profitti attraverso un miglioramento della propria attività, mentre i consumatori vogliono influire positivamente sulla propria vita attraverso l’acquisto fatto, per questo spesso nel secondo caso gioca un ruolo cruciale investire sull’emotional marketing.
Ora che il significato di B2B e B2C è chiaro, passiamo a vedere qualche esempio pratico.
B2B e B2C: esempi pratici per capire meglio
L’esempio più comune di attività B2C moderna sono i venditori diretti o i produttori che sono in grado di vendere ai consumatori. Molti rivenditori online, come i negozi di abbigliamento, seguono questo modello: basti pensare a Zara, Zalando, H&M, Asos. Tra i B2C più famosi non si può non citare poi Amazon e Facebook Marketplace e altre piattaforme di social commerce.
Per il B2B, senza entrare nel tecnico, possiamo pensare al mondo dell’automobile. Tutti conoscono i più famosi marchi automobilistici che si rivolgono al consumatore, ma per ogni auto e camion venduto c’è una ricca filiera di produzione. Dagli pneumatici alle più piccole parti del motore, un veicolo si compone di centinaia di piccole componenti elettroniche e non che sono essenziali affinché il prodotto di consumo finale, il veicolo, funzioni correttamente. Il produttore acquista questi prodotti dai suoi vari fornitori, e li assembla per formare il prodotto finale.
A questo punto, se è chiaro cosa sono le tattiche B2B e B2C, potrai comprendere in che tipo di business si classifica il tuo. Sappi che, a prescindere che si tratti di un B2B o B2C, i professionisti di Italiaonline saranno sempre in grado di proporti servizi in rete perfetti per raggiungere i tuoi obiettivi, ottimizzando visibilità e performance del tuo business online.