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Quale ragione sociale o forma societaria scegliere per aprire un ecommerce?

Pubblicato il 09 Giugno 2021

Stai valutando l’idea di aprire un ecommerce? Ecco alcuni suggerimenti operativi sulle varie tipologie di società presenti in Italia e gli aspetti da considerare prima di avviare il tuo negozio online

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Stai pensando di avviare in forma organizzata il tuo business di vendita online? Dopo aver messo a punto la gestione tecnica e operativa, un aspetto altrettanto importante da considerare è quello che riguarda la struttura societaria.

Ma quali sono le normative che regolano il settore? E come si sceglie la forma societaria più giusta? Non resta che proseguire nella lettura per scoprire le risposte a queste domande e individuare tutti i passaggi pratici da assolvere per aprire un ecommerce che sia formalmente in regola.

Aprire un negozio online da zero: Partita IVA o società?

La riposta a questa domanda è molto semplice: se vuoi creare un negozio online in collaborazione con altri soci, dovrai scegliere una forma societaria adeguata fra quelle previste dalla normativa fiscale italiana: società di persone, oppure società di capitale.

Se invece hai strutturato il tuo business in forma individuale, ovvero assumi in prima persona il rischio di impresa, investendo in modo totalmente autonomo il capitale, allora potrai aprire la Partita IVA, oppure optare per una S.r.l. Unipersonale.

Avremo modo di approfondire le differenze nei prossimi capitoli. Per adesso ci preme sottolineare che per il commercio, retail o telematico, la prestazione occasionale non è contemplata: sussiste perciò l’obbligo di strutturarsi come ‘azienda’ indipendentemente dal volume di vendite, purché l’attività sia regolare e non una tantum.

Per esempio, se si aderisce ad un servizio come FBA (Fulfillment by Amazon) non si può parlare di vendite occasionali, anche qualora fossero effettivamente sporadiche: sarà necessario comunque regolarizzare la propria posizione nei confronti del fisco.

Aprire un ecommerce con Partita IVA individuale

La partita IVA è una soluzione che si adatta ad avviare un’attività ecommerce di piccola dimensione, laddove la gestione dell’attività è deputata a un ristretto numero di soggetti: venditore/imprenditore, agenzia di servizi digitali (per creazione sito ecommerce e manutenzione del medesimo) e fornitori vari.

Come aprire una PI per vendita online?

  1. Scelta del codice ATECO e del regime fiscale: il codice ATECO individua il tipo di attività svolta e l’ambito di riferimento. In questo caso il codice è 47.91.10, ovvero “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via Internet”. Per quanto riguarda la scelta del regime fiscale al quale aderire, per esempio se convenga o meno il Regime forfettario che contempla agevolazioni fiscali e contabili, è imprescindibile la consulenza di un esperto in materia tributaria e fiscale.
  2. Presentazione SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): tale comunicazione, da compilare e presentare al Comune, serve per notificare l’inizio della tua attività. Una volta compilata viene trasmessa al Comune di residenza, perché nella maggior parte dei casi la vendita ecommerce non ha una sede fisica e legale. Se, invece, l’ecommerce si appoggia a un negozio, avente lo stesso soggetto titolare, può essere usato il medesimo indirizzo di sede.
  3. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio: dopo l’iscrizione la tua attività di vendita online riceverà un numero identificativo univoco che la connota legalmente.
  4. Gestione Separata INPS: l’ultimo passaggio riguarda la regolarizzazione della posizione contributiva previdenziale, attraverso l’iscrizione alla Gestione Separata INPS (sezione “Commercianti”). N.B. I contributi annuali per i commercianti con PI sono calcolati sia su base fissa, che su base percentuale.

S.r.l. Unipersonale per ecommerce

La S.r.l. Unipersonale è una società a responsabilità limitata facente capo ad unico socio e nella quale tutti i capitali utili alla costituzione societaria sono ad esso riconducibili, anche se provenienti da soggetti diversi.

In sostanza il socio unico ha pieno controllo sul business del suo ecommerce: una caratteristica peculiare che la distingue dagli altri tipi di società previsti dall’ordinamento in materia.

Oltre a ciò, come la S.r.l. di tipo standard, anche la S.r.l. Unipersonale protegge i beni del socio unico da eventuali pagamenti passivi, ovvero dai debiti: i creditori possono vantare diritti sul capitale sociale, ma non sul patrimonio personale.

Come aprire una S.r.l. Unipersonale per ecommerce?

L’apertura di una S.r.l. Unipersonale è piuttosto semplificata e per avere validità effettiva deve soddisfare due condizioni di base:

  1. sottoscrizione di un atto pubblico, anche unilaterale, nel quale viene specificato che la società è riconducibile a un soggetto avente funzione di socio unico;
  2. versamento del capitale sociale, parte del quale potrà essere utilizzato anche per avviare la società. N.B. Vale la pena sottolineare, ancora una volta, che se anche il capitale sociale fosse versato, in toto o in parte, da soggetti terzi, nel caso di S.r.l. Unipersonale è comunque riconducibile al socio unico.

Vediamo un po’ più nel dettaglio in cosa consistono questi due punti. Il modello di atto costitutivo è standard nelle clausole obbligatorie, che sono:

  • Dati anagrafici del socio unico
  • Denominazione sociale con specifica di S.r.l. Unipersonale
  • Indicazione del capitale sociale
  • Tipo di attività e norme sul funzionamento
  • Dati anagrafici degli eventuali amministratori
  • Sottoscrizione con firma, luogo e data

Per quanto riguarda il capitale sociale, tutta la quota deve essere interamente versata, a differenza delle S.r.l. con più soci per le quali è sufficiente che il versamento copra il 25% del totale.

Infine, un accenno veloce ai costi per aprire una S.r.l. Unipersonale per ecommerce. Il primo costo da considerare è quello delle spese notarili, le quali – fra imposte e bolli – ammontano a circa 400/500 € per S.r.l. Unipersonale semplificata. Tali costi possono salire da un minimo di 1.200/1.400 € fino a circa 2.000 € per una S.r.l. Unipersonale standard. Ci sono poi da considerare le spese annuali, come il diritto camerale e la tassa di concessione governativa per i libri sociali.

Società per aprire un ecommerce: cosa c’è da sapere?

Una delle prime nozioni da assimilare, quando ci si approccia al mondo delle società, è la differenza fra denominazione sociale e ragione sociale che si riferiscono rispettivamente alle società di capitali, la prima e alle società di persone, la seconda.

Un’altra distinzione formale è quella che riguarda il nome della società: nella ragione sociale deve contenere il cognome/nome di uno o più soci, mentre le denominazione sociale può essere anche un nome inventato.

Entrando nel merito delle differenze sostanziali: la ragione sociale comporta la responsabilità illimitata dei soci (ad eccezione dei soci accomandanti nella SAS), i quali rispondono con il patrimonio personale per i debiti sociali; mentre con la denominazione sociale, ovvero per le società di capitale, i soci sono responsabili in proporzione alla somma versata a titolo di capitale sociale (ad eccezione dei soci accomandanti nella SAPA).

Riassumendo: le società di persone non hanno personalità giuridica e i soci rispondono in solido con la società delle obbligazioni (= debiti) societarie. Le società di capitale, invece, hanno personalità giuridica e i soci non rispondono con il patrimonio personale delle obbligazioni societarie.

Principali tipologie di società di persone per aprire ecommerce

  • Società in accomandita semplice (S.a.s.)
  • Società in nome collettivo (S.n.c.)
  • Società semplice (S.s.)

Per le persone che sono alle prime esperienze con il business ecommerce e che stanno pensando di strutturare un’impresa insieme ad altri, le società di persone presentano dei vantaggi nei costi di costituzione e in quelli di gestione.

Per cominciare non sussiste nessun obbligo minimo di conferimento di capitale, inoltre la gestione amministrativa e fiscale è molto semplificata, così come sono bassi i costi di chiusura.

D’altro canto vale la pena ricordare che le società di persone sono caratterizzate dalla responsabilità dei soci nei confronti delle obbligazioni societarie (eccezion fatta per alcune tipologie di soci in alcune forme societarie).

Principali tipologie di società di capitali per aprire ecommerce

  • Società per azioni (S.p.a.)
  • Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)
  • Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
  • Società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.)

Le società di capitali non sono molto comuni per siti ecommerce di piccole e medie dimensioni. La ragione è presto detta: queste tipologie di società richiedono fondi di investimento per la costituzione e necessitano, specialmente quando sono complesse e articolate come le S.p.a., di organismi di controllo e del supporto di tecnici specializzati per la gestione amministrativa e fiscale ordinaria e non.

Considerazioni finali sul tipo di società per fare ecommerce

La conclusione alla quale possiamo giungere dopo questa rapida carrellata sulle società per fare ecommerce in modo strutturato, è che il progetto deve essere scomposto e analizzato nel concreto in ogni singolo elemento.

Per quanto le statistiche possano essere di supporto, restano comunque delle indicazioni generiche: la S.r.l. è ancora la tipologia di società più diffusa in Italia, grazie anche alla possibilità di scegliere la forma semplificata di S.r.l.s. Quest’ultima prevede un capitale sociale minimo di 1 € e massimo di 9.999,99 € e recentemente è decaduto anche il limite che fissava a 35 anni l’età massima dei soci. Che sia la forma più conveniente per la tua attività, però, non è assolutamente una deduzione scontata.

È sempre consigliato richiedere una consulenza specialistica al commercialista o al consulente del lavoro per valutare pro e contro di ogni soluzione. Tutto ciò non solo per contestualizzare il tuo business ecommerce, ma anche per inquadrarlo alla luce dei continui aggiornamenti in materia fiscale e tributaria.

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