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PMI e Ricerca: cos’è uno spin-off e come avviarlo

Pubblicato il 25 Settembre 2020

Dalla ricerca al tessuto economico e produttivo del territorio: la nascita di spin-off è sempre più diffusa. Ecco come avviarne uno

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Il termine spin-off viene generalmente utilizzando nel mondo delle produzioni audiovisive. Si riferisce, per esempio, ad un film incentrato su un personaggio presente in una pellicola di successo. Quindi, a partire da tale personaggio, si affronta una nuova narrazione.

Ma l’espressione spin-off viene utilizzata nell’economia aziendale e si riferisce ad un nuovo soggetto di diritto, che può essere una società di capitali, ma anche una Srl o startup. Questa nuova entità giuridica nasce spesso dall’unione di un’azienda con un ente di ricerca e sviluppo, appartenente, per esempio, all’Università. È quindi un’ottima soluzione per sfruttare pienamente un progetto di ricerca, grazie all’operatività di un’impresa che lo accoglie. Questo tipo di attività sono ormai diffuse anche in Italia e vengono inserite tra le beneficiarie di tanti bandi pubblici. Ma cosa si intende per spin-off, quali sono le caratteristiche e come si può avviare questo tipo di realtà? Vediamolo nel dettaglio.

Spin-off: di cosa si tratta e quanti tipi esistono

La nascita di spin-off è sempre più diffusa in Italia, e in particolar modo aumentano le unioni tra enti pubblici di ricerca (come le Università) e le imprese del territorio. Ma gli spin-off non sono tutti uguali, esistono due grandi tipologie: quelli industriali e quelli della Ricerca.

Lo spin-off Industriale nasce da un progetto di una impresa già avviata e a sua volta si divide in ditta individuale o società. Nel primo caso, un individuo o più persone si staccano da un’azienda per avviare un’altra attività. Si parla di spin-off societario quando una attività specifica dell’impresa (per esempio una linea di produzione precisa) viene usata per creare una nuova realtà indipendente.

Si parla invece di Spin-off della Ricerca quando un gruppo di ricercatori o persone che lavorano in un ente di ricerca si staccano da questa organizzazione per avviare un’impresa indipendente. All’interno della nuova azienda vengono quindi sfruttate le competenze e i risultati esistenti nell’ente di ricerca.

Questo ultimo tipo di attività permette di sfruttare i risultati di una ricerca e dare valore alle competenze maturate all’interno dell’Università, trasferendo questo importante bagaglio nel tessuto produttivo. Si parla di Spin-off dell’Università o di Spin-off Accademici nel caso in cui si tratti di altri enti di ricerca.

Come avviare uno Spin-off

Il primo passo per avviare uno spin-off Accademico o dell’Università è quello di avere in mente un progetto da cui partire e quindi avanzare una proposta a chi di dovere. Le aziende possono chiedere la collaborazione di un ente universitario o di ricerca, così come quest’ultimo può proporsi ad un’azienda. Possono partecipare ad uno spin-off docenti e ricercatori, ma anche chi ha una borsa di studio post-laurea, un dottorato, post-dottorato, allievi di un dottorato, laureati e così via. Gli Atenei possiedono dei regolamenti interni da cui partire per costituire il nuovo soggetto che sia riconosciuto ufficialmente come spin-off universitario.

Normalmente occorre definire chi partecipa, le caratteristiche del progetto, come e dove usare il logo dell’Università, business plan, le strutture in cui si terranno i lavori, i dettagli sulla proprietà intellettuale e anche le regole per gestire eventuali situazioni legate al conflitto di interesse.

Quello della proprietà intellettuale del progetto e delle attività che integreranno la nuova impresa è un tema davvero importante e occorre affidarsi ad esperti legali per evitare sanzioni e altre problematiche. Attualmente, secondo il D.Lgs del 2005, la proprietà intellettuale delle attività è solitamente dello spin-off stesso. Tuttavia, occorre decidere internamente come gestire questo aspetto, scrivendolo nero su bianco e sottoponendolo ad approvazione.

Lo Spin-off dell’Università dovrà superare diversi step: occorre sottoporsi all’approvazione del Consiglio di Dipartimento, della Commissione spin-off e anche al Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. L’Ateneo infatti parteciperà alla nuova società, i termini sono però variabili: si parte generalmente da un 10% per arrivare anche al 30%.

Lo stesso iter vale per gli altri spin-off, tutto dipende da quale ente nascono. Ogni organizzazione dispone generalmente di un Regolamento Interno. Solo dopo l’approvazione, si potrà avviare la nuova azienda o startup relativa. Costituire un’azienda grazie ad un’attività di ricerca ha un enorme potenziale: permette di partire avvantaggiati sul piano competitivo, proponendo un’idea innovativa e quindi spendibile nel mercato di riferimento.

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