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Migrazione SEO: cos’è, come farla e quali errori evitare

Pubblicato il 11 Luglio 2023

Ottenere una migrazione SEO di un sito web senza intoppi e in tempi brevi è possibile. In questa guida spiegheremo come fare, passo dopo passo.

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Per migrazione SEO si intende il processo di trasferimento di un sito web da un dominio o da una struttura ad un’altra, e i relativi accorgimenti tecnici atti a preservare le performance dello stesso a livello di traffico organico. Questo processo può includere cambiamenti nell’URL, nella struttura delle pagine, nei contenuti e nei metadati. Ecco, quindi, che questa transizione richiede un’attenzione particolare per mantenere la visibilità del sito sui motori di ricerca.

Durante la migrazione di un sito, è importante effettuare un’attenta pianificazione, eseguire redirect adeguati per preservare il traffico e l’autorità dei link, aggiornare i metadati, assicurarsi che le pagine siano accessibili e verificare che non ci siano errori tecnici.

Una migrazione di un sito web ben eseguita può migliorare la struttura e le prestazioni del sito, ma errori come la mancanza di redirect, la duplicazione dei contenuti o l’omissione di elementi chiave possono essere sempre dietro l’angolo e rischiare di avere un impatto negativo sulla visibilità e sul posizionamento su Google. Andiamo quindi a vedere come si svolge, esattamente, una migrazione sito web e quali sono gli errori da non commettere durante questa attività.

Come avviene una migrazione sito SEO?

Che si parli di migrazione e-commerce, di migrazione di un sito WordPress o creato su una qualsiasi altra piattaforma, il consiglio è sempre quello di affidarsi a dei professionisti del settore capaci di migrare siti senza perdere dati e danneggiare l’azienda servita.

Una migrazione di un sito web può essere un processo complesso, ma seguendo una serie di passaggi chiave, è possibile eseguirlo in modo efficace e senza intoppi. Ecco una panoramica dei principali passaggi da seguire durante una migrazione del sito:

  • Pianificazione: fondamentale per una migrazione di successo. Identifica gli obiettivi della migrazione, stabilisci una timeline, crea un piano dettagliato e coinvolgi tutte le parti interessate, come sviluppatori, responsabili del marketing e del contenuto. Definisci i criteri di successo e tieni traccia delle metriche chiave per valutare i risultati;
  • Backup del sito: prima di iniziare qualsiasi modifica, assicurati di fare un backup completo del tuo sito web. Questo ti consente di ripristinare il sito in caso di problemi durante la migrazione;
  • Analisi del sito esistente: valuta l’attuale sito web per identificare i punti di forza e di debolezza. Analizza il traffico, le parole chiave, i backlink e le metriche SEO per comprendere come migliorare la nuova versione del sito;
  • Pianificazione delle URL: se stai cambiando la struttura delle URL, crea una mappa di reindirizzamento per garantire che le vecchie URL siano reindirizzate alle nuove in modo corretto. Utilizza reindirizzamenti permanenti 301 per mantenere l’autorità dei link e indirizzare il traffico alle nuove pagine;
  • Struttura del sito: progetta una nuova struttura del sito che sia user-friendly e ottimizzata per i motori di ricerca. Assicurati che le categorie, le pagine e le sottocategorie siano organizzate in modo logico e coerente;
  • Contenuto: se necessario, aggiorna e ottimizza i contenuti delle pagine. Assicurati che i titoli, le meta descrizioni e le etichette delle immagini siano pertinenti e ottimizzate per le parole chiave di riferimento;
  • Test e verifica: prima di rendere il nuovo sito live, esegui una serie di test per verificare che tutto funzioni correttamente. Controlla i collegamenti interni, i form di contatto, i video e altre funzionalità interattive. Assicurati che il sito sia compatibile con diversi browser e dispositivi;
  • Monitoraggio e ottimizzazione: Una volta che il nuovo sito è online, monitora attentamente le metriche di traffico, le posizioni delle parole chiave e le conversioni per identificare eventuali problemi e apportare ottimizzazioni continue. Effettua il monitoraggio costante dei backlink per assicurarti che i reindirizzamenti funzionino correttamente.

Errori da evitare durante una migrazione sito web

Durante il processo di migrazione, ci sono anche alcuni errori comuni da evitare. Vediamo quali:

  • Duplicazione dei contenuti: evita di avere contenuti duplicati sul vecchio e sul nuovo sito. Rimuovi o reindirizza le pagine duplicate per evitare penalizzazioni SEO;
  • Problemi di accessibilità: assicurati che il nuovo sito sia accessibile a tutti gli utenti, compresi quelli con disabilità. Fornisci alternative testuali per immagini, utilizza colori contrastanti e controlla la navigabilità del sito;
  • Mancanza di monitoraggio e correzione degli errori: Monitora attentamente il sito dopo la migrazione per identificare eventuali problemi o errori e correggili tempestivamente.

Ma ci sono molti altri errori più importanti, da non commettere assolutamente durante la migrazione di un sito web. Il primo di questi è una cattiva gestione dei redirect. I redirect, infatti, permettono ad un utente di atterrare sulla pagina dotata di contenuto ed evitare di incappare in una inesistente. Per esempio, se il contenuto del blog cambia URL, il responsabile della migrazione dovrà preoccuparsi di reindirizzare l’utente alla nuova pagina contenente l’articolo in questione. Se il sito web cambia dominio, l’intera piattaforma dovrà essere traslocata al nuovo URL.

Se questo non avviene, l’utenza arriva a una pagina non esistente, che dà errore 404. Per evitare ciò, è cruciale avere una sitemap aggiornata, ovvero l’elenco organizzato di tutte le pagine del sito web. Dopo aver effettuato la migrazione del sito è cruciale controllare che non ci siano pagine 404 con appositi strumenti, in modo da recuperare subito eventuali errori. Se una pagina è stata completamente eliminata, come una pagina prodotto ormai esaurito, si può reindirizzare l’utente a un’altra pagina simile del sito web oppure alla categoria a cui apparteneva il prodotto, nel caso si tratti di un e-commerce.

A proposito di pagine 404, un’altra pecca è non averne una personalizzata. È cruciale, infatti, impostarne una ad hoc, che non ostacoli la user experience e faccia comunque sentire coinvolto l’utente. La personalizzazione di questa pagina è comunque necessaria a prescindere dalla migrazione. Si può optare per un messaggio ironico o da alcuni consigli per ritornare al sito web e continuare la navigazione. Creare una pagina di errore 404 permetterà al lettore di non avere quel momento di disorientamento che potrebbe spingerlo a lasciare per sempre il sito.

Un altro errore da penna rossa è quello che riguarda il mancato aggiornamento del file robots.txt. Si tratta di un documento usato soprattutto nel mondo dei servizi SEO che indica ai crawler dei motori di ricerca quali parti possono scansionare e quali invece no. Se viene ignorato, i crawler scansioneranno l’intero sito. Si rischia così di trovare nell’indice anche l’URL di accesso dell’admin al CMS, per esempio. Si rischia anche di vedere indicizzati dei documenti interni e così via. Ma, in seguito alla migrazione, se non si aggiorna il file si rischia di vedere bloccate risorse che, invece, dovrebbero essere aperte e indicizzate.

E ancora, un altro errore che si commette spesso nella migrazione SEO di un sito web è quello di sottovalutare il trasferimento di immagini e video. In questi casi si rischia di creare un doppio disagio: da un lato l’utente potrebbe accedere a una pagina che al posto dell’immagine presenta un vuoto o una “X” rovinando così la sua user experience, dall’altro si danneggia il ranking del sito lato SEO. Le immagini sono molto importanti per il posizionamento di un sito web e devono essere sempre ottimizzate ad hoc.

Infine, un altro elemento da non sottovalutare sono i link, sia in entrata e in uscita. Stiamo parlando di fattori di ranking che devono essere sempre gestiti con la massima cura. Per tale motivo, al momento della migrazione è bene controllare che i collegamenti tra le pagine non subiscano cambiamenti, in modo da evitare brutte sorprese quando si monitora il posizionamento del proprio sito.

Insomma, una migrazione del sito internet richiede una pianificazione accurata, attenzione ai dettagli e un monitoraggio costante. Il rischio, altrimenti, è quello di incorrere in una perdita di traffico e posizionamenti che rischia di compromettere il proprio business. Solo seguendo una strategia ben definita e facendosi appoggiare da esperti in materia, si può eseguire una migrazione del sito web con eliminazione del vecchio sito in maniera corretta.

Migrazione sito fai da te: quali sono i rischi?

La migrazione del sito fai da te può essere un’opzione allettante per risparmiare budget, ma è importante essere consapevoli dei rischi che questa comporta. Spesso, infatti, la scelta di risparmiare sull’ingaggio di un programmatore esperto o di un SEO specialist si rivela infelice, soprattutto sul lungo periodo.

Tra i rischi più comuni associati alla migrazione del sito fai da te vi è sicuramente la perdita di dati. Senza un’adeguata conoscenza tecnica, infatti, potresti commettere errori durante il trasferimento dei file o delle configurazioni, portando alla perdita irreversibile di dati.

Altro inconveniente potrebbe riguardare la SEO. Una migrazione del sito mal gestita può causare un calo significativo del posizionamento nei motori di ricerca. Senza una conoscenza approfondita delle pratiche SEO, potresti non implementare correttamente i reindirizzamenti delle URL, causando la perdita di posizioni e di traffico organico.

La migrazione del sito richiede tempo e attenzione. Senza l’esperienza necessaria potresti affrontare problemi tecnici che causano a loro volta tempi di inattività prolungati, tali da impedire agli utenti di accedere al tuo sito. Ciò può portare a una perdita di traffico e di potenziali clienti.

Durante la migrazione, potresti non considerare correttamente la compatibilità del nuovo sito con diversi browser, dispositivi o sistemi operativi. Ciò causerebbe problemi di visualizzazione o funzionalità del sito per gli utenti, compromettendo l’esperienza degli utenti e la reputazione del tuo marchio.

Investire in una migrazione del sito web professionale, quindi, è sempre una scelta intelligente. Nel caso in cui, all’interno della tua azienda, non fosse presente un team preparato ad affrontare un processo del genere, tieni presente che Italiaonline è pronta a supportarti in ogni fase, dall’analisi preliminare sino al monitoraggio dei numeri post-migrazione.

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