Pubblicato il 28 Agosto 2024
La matrice BCG nel marketing è uno strumento di analisi strategica avente il fine di valutare e gestire il portafoglio prodotti di un'azienda. Scopriamo insieme come usarla e quali esempi validi seguire.
Il marketing basato sulla matrice BCG, o matrice di Boston Consulting Group, prevede un insieme di strategie che consentono di classificare i prodotti o le unità di business in base a due fattori chiave: tasso di crescita del mercato, che indica la velocità con cui sta crescendo il mercato di riferimento del prodotto e quota di mercato relativa, che rappresenta la posizione competitiva del prodotto all’interno del mercato, confrontata con quella del principale concorrente.
Di riflesso, la matrice BCG aiuta le aziende a decidere: dove investire, dove disinvestire e come allocare le risorse in modo ottimale. Scopriamo insieme quali sono dei validi esempi di matrice di Boston Consulting Group e come usarla a favore del proprio business.
Matrice BCG: spiegazione e vantaggi
La matrice BCG, sviluppata negli anni ’70 dal Boston Consulting Group per aiutare le aziende a prendere decisioni informate su come allocare risorse tra le diverse aree dell’attività è divisa in quattro quadranti principali: stars, cash cows, question marks e dogs.
Essi classificano i prodotti o le unità di business in base alla loro quota di mercato e al tasso di crescita del mercato:
- Stars: alta quota di mercato in un settore in rapida crescita. In questo caso è necessario investire per mantenere o aumentare la leadership, poiché possono diventare le “Cash Cows” del futuro;
- Cash Cows: alta quota di mercato in un settore con bassa crescita. Qui è bene massimizzare i profitti con investimenti minimi, poiché generano flussi di cassa stabili;
- Question Marks: bassa quota di mercato in un settore in rapida crescita. In questo caso è necessario decidere se investire per aumentare la quota di mercato o disinvestire, poiché hanno potenziale ma sono rischiosi;
- Dogs: bassa quota di mercato in un settore con bassa crescita. È necessario considerare il disinvestimento o ridurre al minimo gli investimenti, poiché offrono scarse prospettive di crescita o redditività.
Utilizzando questo metodo schematico, la matrice fornisce una rappresentazione visiva semplice della posizione competitiva dei vari prodotti o unità aziendali, facilitando la comprensione e l’analisi.
La matrice BCG consente di stabilire le priorità tra le diverse aree dell’attività, aiutando a focalizzarsi su quelle con maggiori potenzialità di crescita e redditività. Inoltre, facilita la valutazione complessiva del portafoglio di prodotti o unità aziendali, aiutando a capire quali sono i punti di forza e di debolezza. Di riflesso, chi gestisce il business ha in mano una chiara pianificazione strategica, e può così sviluppare strategie di crescita e di gestione.
Ora che la spiegazione della matrice di Boston è stata data, passiamo a vedere da vicino un valido esempio di matrice BCG.
Matrice BCG: alcuni esempi concreti
Per riportare degli esempi pratici di matrice BCG, è necessario attingere a qualche settore specifico, ad esempio a quello automobilistico.
Nel quadrante Star, potrebbe essere inserito un nuovo modello di SUV di un’azienda leader nel settore. Nel Cash Cow, un modello di berlina di grande successo, ma con un mercato in maturazione. Nel Question Mark, un’auto elettrica di un piccolo produttore in un mercato emergente. Mentre nel quadrante Dog, un modello di auto sportiva con vendite in calo.
Questo esempio di matrice di Boston è puramente indicativo e potrebbe prevedere al suo interno tantissimi altri prodotti/servizi e constatazioni. Osservandolo, però, risultano chiare anche le limitazioni di questo metodo.
La matrice BCG, infatti, potrebbe risultare riduttiva, poiché non considera fattori esterni come l’evoluzione del mercato o l’innovazione tecnologica. Inoltre, semplifica eccessivamente le dinamiche aziendali, ignorando le sfumature delle strategie competitive e le variabili qualitative.
Insomma, la matrice BCG è uno strumento di analisi strategica di facile utilizzo e comprensione, ma va utilizzata con cautela e associata ad altre tattiche di analisi, controllo e monitoraggio.
Essenziale, inoltre, l’integrazione con tattiche mirate di digital marketing, per migliorare la presenza in rete, massimizzare il ritorno sugli investimenti e rispondere in modo agile alle evoluzioni del mercato.
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