Pubblicato il 06 Marzo 2020
Tra i fondi diretti e indiretti dell’Unione Eupea ci sono grosse differenze: ecco le principali e cosa c’è da sapere
Fin dalla sua costituzione, l’Unione Europea si è impegnata per offrire un sostegno concreto a tutti gli attori sociali dei Paesi Membri. Tra questi ci sono naturalmente le imprese di ogni dimensione e tipologia, alle quali sono rivolte numerose agevolazioni. In particolare, esistono due tipi di fondo europeo: diretto e indiretto.
I fondi europei diretti sono gestiti dalle Agenzie Nazionali e dalla Direzione Generale della Commissione Europea. Al contrario, i fondi europei indiretti, chiamati anche fondi strutturali e di investimento (SIE), nascono per diminuire le disparità a livello economico e sociale tra gli Stati Membri. Questi strumenti finanziari sono creati dalla Commissione Europea ma vengono gestite a livello nazionale (attraverso i PON) o regionale (tramite i POR). Infatti, sono i singoli Ministeri, Agenzie Nazionali o Regioni a decidere come investire i fondi che arrivano dall’Union Europea.
I singoli progetti e agevolazioni devono essere quindi contestualizzati all’interno dei due tipi di fondo, e per ognuno viene emanato un bando che elenca le regole e i requisiti per ottenere l’agevolazione. Molti di questi sostegni sono pensati per le piccole e medie Imprese: chi desidera fondare o rafforzare la propria azienda deve conoscere la differenza tra fondo europeo diretto e indiretto per capire qual è il bando più adatto alle proprie necessità.
Fondi Europei Diretti: bandi per le PMI
Come abbiamo accennato, i fondi europei diretti sono centralizzati ossia emanati e gestiti dalla Commissione Europea o dalle Agenzie Nazionali, come l’ANPAL (Agenzia Nazionale Polite Attive Lavoro) o ANG (Agenzia Nazionale dei Giovani). Vengono proposti in due modalità:
- Grants: sovvenzioni economiche che, solitamente, vengono assegnate alle imprese meritevoli che si sono messe in gioco rispondendo ad una cosiddetta call for proposal.
- Appalti attivati dalle istituzioni europee verso le imprese per l’acquisto di beni e servizi. In questo caso i pagamenti avvengono in seguito a bandi di gara chiamati “call for tenders”.
I fondi diretti europei hanno dei requisiti molto particolari da risepttare. La più importante riguarda la natura del progetto: per poter richiedere i fondi è ncessaria la creazione di un partenariato transnazionale. Cosa vuol dire? Molto semplicemente il progetto che andiamo a presentare deve vedere la partecipazione di aziende o enti con sede in almeno due Stati dell’Unione Europea.
Per cercare partner affidabili per il proprio progetto si può chiedere aiuto ad alcuni portali online create appositamente per questo scopo: l’Excutive Agency for SMES (EASME) e il motore di ricerca dell’Agency for the promotion of European Research (APRE).
Inoltre, altra informazione molto importante da conoscere: i fondi diretti non finanziano mai il 100% delle spese ammissibil, quindi è necessario avere un capitale da investire per sostenere in toto il progetto.
Attualmente, le imprese possono partecipare a diversi bandi legati ai fondi diretti europei. I più indicati per una PMI sono:
- Horizon 2020
- Cosme
- Europa Creativa
Fondi Europei Indiretti: POR, PON e bandi per le PMI
Erogati dalla Commissione Europea e gestiti da Stati e Regioni, questi fondi nascono per ridurre le disparità tra le diverse zone dell’UE. Attualmente, in Europa esistono 5 Fondi Indiretti:
- Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEASR)
- Fondo di Coesione
- Fondo Sociale Europeo (FSE)
- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)
- Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e Pesca
Ogni fondo risponde a specifiche esigenze e segue un iter preciso.
Dopo che la Commissione Europea definisce gli obiettivi da raggiungere, i singoli Stati Membri creano una strategia che poi si concretizzerà con i Programmi Operativi Nazionali (PON) e con i Programmi Operativi Regionali (POR). Gli enti pubblici (Stato, Ministeri, Regioni) pubblicano i bandi, alcuni dei quali sono rivolti alle PMI. Contrariamente ai fondi diretti pensati per progetti di ampio respiro, questi nascono per rispondere alle esigenze del territorio di riferimento.
Le PMI possono quindi usufruire di diverse agevolazioni previste nei programmi PON e POR.
All’interno del sito web del MISE è possibile consultare il lungo elenco di tutti i progetti gestiti a livello nazionale, ovvero i cosiddetti PON. Ecco alcuni esempi. Si parte dal Credito di Imposta per i Beni Strumentali, al Voucher per Consulenza e Innovazione fino al PON Iniziativa PMI o al Fondo di Garanzia per le PMI. Per quanto riguarda i POR, il consiglio è quello di consultare il sito web della propria Regione in cui vengono pubblicati i bandi pensati per le PMI e altri destinatari. All’interno di Opencoesione è possibile consultare l’elenco di tutti i Programmi cofinanziati con i fondi SIE.
In che cosa consistono i fondi indiretti? Solitamente di tratta di contributi a fondo perduto oppure finanziamenti con tassi d’interesse agevolato. In altri casi, invece, le PMI possono accedere ad agevolazioni fiscali oppure a strumenti che garantiscono il credito. A seconda delle proprie necessità e degli obiettivi da raggiungere, l’azienda può far richiesta al bando più utile per il proprio scopo.