Pubblicato il 03 Marzo 2021
Qual è la differenza tra marketplace ed e-commerce? Quando è meglio scegliere l'uno o l'altro? Ecco cosa sono e come scegliere il canale giusto
Quando decide di vendere online, uno dei primi bivi davanti a cui si blocca l’imprenditore è il seguente: meglio vendere sui marketplace o aprire un e-commerce? Per rispondere occorre fare alcune analisi mirate a capire qual è la posizione dell’azienda sul mercato, quanto è conosciuta dal target di riferimento, il budget a disposizione, gli obiettivi e altri valori. Il punto di partenza per risolvere la questione è capire qual è la differenza tra i due e le relative peculiarità.
Cos’è un marketplace e quali sono i vantaggi per una pmi
Quando si parla di marketplace ci si riferisce a piattaforme online dove le imprese possono affiliarsi e avere uno spazio online per vendere i propri prodotti e servizi. Il marketplace più famoso è sicuramente Amazon, colosso multinazionale che ospita venditori di tutto il mondo. I marketplace possono essere B2B, B2C, entrambi o C2C (vendite tra privati) ma anche orizzontali e verticali.
I marketplace verticali sono specializzati in un settore. Per esempio, Etsy tratta prodotti artigianali, mentre Zalando abbigliamento, accessori e calzature. Quelli orizzontali sono invece veri e propri aggregatori di diversi settori e qui si può trovare davvero di tutto. Amazon è un marketplace orizzontale. Vista l’ampia scelta, ogni azienda può trovare ciò che soddisfa i propri bisogni e permette di raggiungere gli obiettivi di vendita.
Quando un’azienda si affilia a questo tipo di piattaforme, prende quasi in “affitto” uno spazio, quindi ha ridotti margini di personalizzazione, soprattutto per quanto riguarda struttura del negozio, template e così via. D’altra parte un marketplace offre numerosi vantaggi ad un’azienda:
- si può usufruire dell’autorevolezza della piattaforma e quindi si ha possibilità di avere un migliore posizionamento in SERP in un tempo più breve rispetto a quello richiesto per un sito proprietario, soprattutto se il brand non è molto conosciuto;
- il marketplace viene quotidianamente consultato da tante persone, quindi se si crea un negozio ricco di informazioni e si scelgono bene i prodotti da vendere, allora aumentano le visite al negozio e quindi anche le vendite:
- spesso il servizio di spedizione o di Servizio Clienti è assunto dal marketplace stesso, quindi il venditore non deve assumersi quell’impegno
- i motori di ricerca interni hanno assunto un ruolo decisivo per la ricerca di prodotti. Per esempio, spesso le persone cercano un articolo su Amazon piuttosto che su Google.
Accanto a questi evidenti pregi, bisogna anche tenere conto dei difetti di un marketplace:
- i venditori non hanno a disposizione tutti i dati legati al tipo di cliente, agli accessi, abbandoni del carrello, vendite e altri. E questo è un problema soprattutto oggi che le aziende data driven stanno acquisendo un enorme successo;
- i costi di affitto spesso sono alti e a lungo andare garantiscono meno risultati rispetto a un e-commerce, che è più “controllabile” dall’imprenditore;
- la concorrenza si basa sul prezzo del prodotto ed è spietata: i markeplace sono basati soprattutto sulla disponibilità del prodotto e sul costo. Il brand passa in secondo piano.
Sicuramente quindi il markeplace può essere una soluzione iniziale, soprattutto se non è mai venduto online e si vuole esordire in questo mondo senza avviare un e-commerce proprietario oppure anche per iniziare un percorso di internazionalizzazione. Ma a lungo andare, quando il brand crescere e matura una base di clienti forte, sviluppare un e-commerce è sicuramente la scelta migliore.
Vantaggi di un e-commerce
Avere un e-commerce richiede sicuramente più impegno. Si lavora con un sito proprietario, che deve rappresentare fedelmente l’identità e i valori aziendali, dare sicurezza e avere un’offerta specifica. Avere un e-commerce è indicato soprattutto oggi, che a causa del Covid-19, i negozi sono chiusi o non possono accogliere troppi clienti.
I vantaggi sono anche altri: innanzitutto, si hanno a disposizione i dati su cui lavorare per creare una strategia di vendita mirata; si può lavorare in modo accurato sul brand e sugli obiettivi a breve e lungo termine. Insomma, si tratta di una soluzione perfetta per chi ha già un budget da investire e un business maturo e desidera aumentare l’audience, magari affiancandola ad un negozio fisico. Oggi non servono elevate conoscenze tecniche per avviare un negozio online, si può fare tutto da soli, con l’aiuto di un consulente e iniziare, così, a vendere online.