Pubblicato il 26 Maggio 2021
Trasformare le proprie passioni in contenuti online, per poi guadagnare grazie ai social e altre piattaforme: tutto ciò è possibile. Ecco come fare
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Durante la pandemia, a causa del lockdown e delle varie chiusure, molte persone hanno deciso di dedicarsi anima e corpo alle proprie passioni e alla produzione di contenuti. In tanti casi, ne hanno fatto un motivo di guadagno. Questa tendenza prende il nome di Creator Economy.
Naturalmente, la content creation non è un’attività nuova: nasce con l’avvento di Internet. Prima della rivoluzione digitale, tutte le informazioni erano rilasciate dai mass media e le persone non avevano la possibilità di interagire. Era una comunicazione “da uno a molti”. Con la nascita e l’evoluzione del web, si sono diffusi i cosiddetti user generated content (UGC), contenuti generati dagli utenti, che da sempre hanno un valore enorme anche per le aziende. Pensiamo, per esempio, alle recensioni che rappresentano una leva importante per le vendita di un negozio. La Creator Economy – chiamata anche Passion Economy – è la naturale evoluzione del trend legato agli UGC: gli utenti oggi hanno tanti strumenti e software a disposizione per creare i contenuti e pubblicarli online. Molte persone hanno raggiunto il successo proprio in questo modo, pensiamo ai tanti Youtuber di fama nazionale e internazionale. Insomma, l’universo della Creation Economy è davvero ampio e articolato, ma ognuno – con una buona idea e tanta determinazione – può riuscire a monetizzare con i propri contenuti e le proprie passioni.
- Dagli User Generater Content alla Creation Economy: l'evoluzione dei contenuti web
- Creation Economy: quale piattaforma usare
Dagli User Generater Content alla Creation Economy: l’evoluzione dei contenuti web
La nascita di Internet ha sancito l’esordio degli user generated content (UGC), contenuti creati dagli utenti che aggiungono valore alle informazioni già presenti online. Fino a quel momento, l’informazione veniva gestita dai mass media e il pubblico rimaneva “passivo”, non poteva cioè dire la propria opinione o aggiungersi al dibattito pubblico – o almeno non come succede ora. Quando si pensa agli UGC viene subito in mente Youtube, la piattaforma nasce proprio per dare voce agli utenti, che potevano fin da subito pubblicare i propri video. Ma a questo strumento si possono aggiunti anche i blog, così come i commenti e i contenuti sui social network e, perchè no, le recensioni.
Inizialmente, su Youtube e sulle altre piattaforme non era possibile monetizzare. Ma dopo alcuni anni, soprattutto con l’acquisto da parte di Google, gli youtuber hanno iniziato a guadagnare dai propri video. Così avviene anche in altre piattaforme, come Instagram o TikTok.
La Creator Economy si è evoluta molto negli ultimi anni, ha creato veri e propri fenomeni. Pensiamo a Chiara Ferragni, la content creator e influencer più famosa al mondo. Tra il 2019 e il 2020 i contenuti che guadagnano entro i 10 mila dollari è cresciuto dell’88%, quello dei creatori con un guadagno mensile di almeno 1000 dollari è aumentato del 94%. Oggi nel mondo ci sono oltre 50 milioni di content creator, secondo Signalfire.
Le opportunità offerte dai canali online ormai sono enormi, ma oggi creare un progetto che possa davvero coinvolgere le persone e avere successo è molto più difficile rispetto al passato. Infatti, il mondo dei content creator è molto affollato. In particolare, il dubbio è: su quale canale proporre i propri contenuti? Vediamo le caratteristiche delle varie piattaforme.
Creation Economy: quale piattaforma usare
Instagram negli ultimi anni è cresciuto molto ed è diventato la casa di molti content creator, che hanno a disposizione davvero tanti strumenti per comunicare: oltre ai classici post del feed, possono usare le Storie, le dirette, IGTV.
Può essere usato anche dagli hobbisti, artigiani, artisti e creativi per presentare i prodotti e venderli. Infatti, sono sono diversi strumenti che permettono di usare il social come una vetrina e incrementare le vendite.
Facebook ha un sistema di business manager sofisticato che può essere usato sia dai content creator che dai negozi e dalle aziende in generale. Negli ultimi anni, i video nativi di Facebook sono usati da tanti creatori per trarre guadagno. Anche perchè sono state introdotte le inserzioni all’interno dei filmati.
Mark Zuckerberg vuole estendere la monetizzazione a diversi tipi di video, soprattutto per chi realizza video in diretta. Inoltre, il fondatore di Facebook vuole introdurre un sistema di monetizzazione chiamato Stars, dove il creativo riceve un credito ogni volta che uno spettatore del video inserisce una stelletta. Una modalità molto simile a quella di un’altra grande piattaforma del momento, Twitch. Le dirette rappresentano sicuramente la tendenza del momento che i content creator devono imparare a sfruttare.
TikTok è la piattaforma basata sulla condivisione di brevi video, che fin da subito si è rivolta al grande pubblico. Gli utenti possono realizzare video in modo facile e veloce grazie a migliaia di effetti. Nel 2020 la piattaforma ha introdotto il TikTok Creative Fund, un fondo che consente ai creativi più apprezzati dal pubblico di trasformare questa passione in opportunità di guadagno.
Le piattaforme da prendere in considerazione sono davvero tante: accanto a Youtube, di cui abbiamo già parlato, spicca il recente Clubhouse, ma anche Pinterest, LinkedIn, Twitter e Spotify che si sta facendo strada soprattutto nel campo dei podcast. Le passioni da diffondere sono le più disparate: si può parlare di libri, si possono diffondere le proprie ricette, allenamenti, opere artistiche e tutto ciò che appassiona. Insomma, i social network rappresentano oggi strumenti ricchi di opportunità per chi desidera diffondere i propri contenuti e guadagnare con le proprie passioni.