Pubblicato il 03 Maggio 2024
La SEO On Page è l'ottimizzazione effettuata su ogni singolo contenuto web con il fine di potenziare la visibilità e il posizionamento sui motori di ricerca. La On Page SEO include l'uso di parole chiave, meta tag, URL ottimizzati e molti altri aspetti da curare. Scopriamo maggiori informazioni in questa guida.
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Avere un sito web al giorno d’oggi è un passo fondamentale per costruire la presenza online di un’azienda o di un libero professionista. Il sito rappresenta una vetrina digitale dei servizi e prodotti offerti, che se ben gestito permette di aumentare il bacino di clienti e ottenere un numero maggiore di conversioni.
Affinché i potenziali clienti del brand possano facilmente trovare il sito, questo dovrà essere ottimizzato lato SEO per consentire un miglior posizionamento nei risultati dei motori di ricerca, come Google e Bing. Con il termine SEO si indica la Search Engine Optimization, cioè tutte le tecniche per ottimizzare organicamente un sito web e migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.
In aiuto viene la SEO On Page, che tiene conto di tutti gli elementi presenti nelle pagine web e nella scrittura dei contenuti affinché il sito scali la pagina dei risultati di ricerca (SERP). Nei prossimi paragrafi andremo a scoprire quali sono i fattori da tenere di conto durante un’ottimizzazione SEO on-page e come utilizzarla in maniera professionale senza fare passi falsi.
SEO On Page: i 5 fatto da valutare
I siti web possono essere considerati degli ecosistemi organici, che sono composti da tante entità differenti e per questo motivo vanno valutati tutti gli aspetti: da quelli relativi ai contenuti, fino a quelli più tecnici come la velocità di caricamento e la user experience.
La SEO On Page si riferisce all’ottimizzazione di tutti gli elementi che si trovano all’interno della pagina web di un sito: titoli, meta, URL, testi, descrizioni e didascalie dei contenuti multimediali, link interni, ma anche leggibilità e usabilità della pagina stessa.
Guidati da keyword e lunghezze massime e minime di titoli e meta description, si potranno migliorare tutti gli aspetti che portano a un buon posizionamento.
I fattori da tenere di conto quando si pianifica una strategia SEO On Page sono 5: contenuti, user engagement, struttura tecnica del sito, link building e responsivity mobile.
SEO On Page: l’importanza dei contenuti e dei tag
Content is king. I contenuti sono il “RE” dell’ottimizzazione di una pagina web e rappresentano il primo passo per migliorare la SEO On Page di un sito.
Quando si scrivono dei contenuti si dovrà tenere conto della psicologia dell’utente e intercettare quello che viene definito il “search intent”, cioè le intenzioni di ricerca, usando delle keyword ben studiate. Per migliorare questo aspetto, è necessario trovare le parole chiave che descrivono il prodotto o servizio e possono intercettare il search intent, verificarne la presenza nella SERP e comprendere quali sono le keyword secondarie e correlate, così da poterle usare per contenuti che scaleranno i risultati dei motori di ricerca.
Anche la struttura della pagina web è soggetta a miglioramenti e un ruolo importante è svolto dai tag SEO, come title e heading tag, che permettono di organizzare le informazioni da fornire a utenti e motori di ricerca, così che siano scansionabili più facilmente. Le keyword principali dovranno quindi apparire in tag title, meta description e URL di pagina, mentre l’uso delle keyword correlate è consigliato negli header, cioè le sezioni H2, H3 o H4.
SEO On Page: il ruolo della user engagement
C’è poi il fattore della user engagement, che fa riferimento alle metriche da valutare per capire se la strategia SEO On Page applicata sia efficace o meno. Tra queste, ci sono le pagine per sessione, la frequenza di rimbalzo o bounce rate, è il Click-Through Rate (CTR). Questi parametri dipendono sia dai motori di ricerca che dal comportamento dell’utente e l’obiettivo è intervenire in ottica SEO per aumentare l’interazione e quindi l’engagement degli utenti sul proprio sito web.
Il numero di pagine per sessione, cioè le pagine del sito visitate da un singolo utente prima di abbandonarlo, permette di comprendere quali sono gli eventuali errori nel sito che portano l’utente a non navigarlo. Potrebbe trattarsi di errori nel funnel di vendita, oppure di articoli di un blog che non generano interesse. La frequenza di rimbalzo indica la soddisfazione degli utenti su una landing page: più è alta, meno la pagina crea engagement. Analizzando le pagine con bounce rate elevato, si potranno capire gli aspetti su cui intervenire per migliorare anche le pagine per sessione.
Infine, c’è il CTR, cioè la prima interazione che un utente ha con il sito web. Quando questo valore è basso, significa che l’utente non ha trovato interessanti o rilevanti per la sua ricerca la meta description e il title tag che appaiono in SERP. Migliorare questi aspetti con tag di lunghezza adeguata, permetterà di attirare più utenti.
SEO On Page: struttura tecnica e link building
Un’analisi SEO On Page deve tenere conto anche della struttura tecnica del sito e delle attività di link building. Un sito web che si carica lentamente, che non è responsive per i dispositivi mobili, dove le pagine non sono scansionabili dagli spider dei motori di ricerca e che non rispettano il protocollo HTTPS che garantisce la sicurezza delle transazioni, abbassano il posizionamento nella SERP.
Anche i link sono molto importanti per l’ottimizzazione del posizionamento, dato che guidano l’utente e gli spider dei motori di ricerca nei percorsi immaginati con la SEO tecnica. Per questo motivo, un broken link che porta a Error 404 danneggia molto il sito. Utilizzare una sapiente attività di link building significa migliorare la navigabilità del sito web, e aumentare così l’autorevolezza agli occhi degli algoritmi dei motori di ricerca, che lo premieranno con una posizione più alta nella SERP e maggiore visibilità per il brand.
Cos’è la SEO On-Site: differenze con la SEO On Page
A questo punto è doveroso fare un approfondimento cercando di spiegare cos’è la SEO On Page e cos’è la SEO On-Site. In quanto questi due termini vengono spesso usati come sinonimo ma riguardano aspetti leggermente diversi.
L’ottimizzazione SEO on-page si concentra sulle ottimizzazioni fatte su singole pagine del sito web per migliorarne il ranking sui motori di ricerca. Ciò include l’ottimizzazione di elementi come i titoli delle pagine, i meta tag, i contenuti, l’uso di parole chiave, le immagini, i link interni, e altro ancora, tutto a livello di pagina singola.
La SEO on-site, invece, è più ampia e comprende tutte le strategie di ottimizzazione SEO applicate all’intero sito web. Questo include non solo gli elementi on-page di ogni pagina, ma anche fattori come la struttura del sito, la mappatura del sito (sitemap), la velocità del sito, la sicurezza (HTTPS), la gestione dei link interni e l’ottimizzazione generale dell’architettura del sito. In poche parole, la SEO on-page è un sottoinsieme della SEO on-site.
SEO On Page: gli errori frequenti da evitare
Vi sono degli errori frequenti nella SEO On-Page, che se ignorati, possono avere un impatto significativo sulla visibilità e sul ranking di un sito web nei motori di ricerca.
Il primo errore da evitare, ad esempio, è la sovraottimizzazione delle parole chiave: utilizzare eccessivamente le stesse parole chiave (keyword stuffing) può sembrare innaturale e penalizzare il sito. È fondamentale usare le parole chiave con moderazione e in modo contestuale, magari avvalendosi dell’aiuto di copywriter professionisti.
Altro errore da evitare è l’utilizzo di titoli e descrizioni meta non ottimizzati. I titoli delle pagine e le meta descrizioni dovrebbero essere informativi, contenere le parole chiave pertinenti e attrarre l’utente a cliccare. Ignorarli o duplicarli su più pagine può diminuire l’efficacia del SEO.
Per quanto riguarda i contenuti, invece, attenzione a cascare nella trappola dei contenuti duplicati. Il contenuto postato deve essere sempre originale, di valore e rilevante per l’utente. Il contenuto duplicato, sia interno che esterno al sito, può confondere i motori di ricerca e influire sul ranking. La duplicazione è un fenomeno da evitare anche sui Tag H1. Ogni pagina dovrebbe avere un solo tag H1 che include le parole chiave principali e descrive accuratamente il contenuto della pagina. Avere più H1 o non usarli affatto può essere un errore rilevante nella SEO On Page.
L’ottimizzazione, inoltre, non deve tralasciare le immagini. Quelle pesanti, ad esempio, rallentano il tempo di caricamento del sito, mentre l’assenza di tag Alt priva i motori di ricerca di un testo descrittivo importante per l’indicizzazione.
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