Pubblicato il 16 Marzo 2020
L’algoritmo di Google, che si basa su un numero indefinito di fattori e regole, consente di offrire agli utenti che digitano una query delle risposte efficaci e pertinenti. Scopri come funziona!
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Comprendere cos’è e come funziona l’algoritmo di Google è l’obiettivo di chi vuole sfruttare al meglio la SEO. Non è esagerato affermare che sono migliaia i fattori che influiscono sulla Serp, anche se possono essere sintetizzati in un paio di centinaia di Ranking Signals, i quali interagiscono con l’algoritmo.
Cos’è l’algoritmo di Google
L’algoritmo di Google può essere considerato una formula matematica elaborata per decodificare gli intenti di ricerca da parte degli utenti.
L’auto-aggiornamento di Google, che fondamentalmente mira al miglioramento delle performance dell’algoritmo, è reso possibile dal Machine Learning, un sistema basato sull’intelligenza artificiale che consente al motore di ricerca di imparare da se stesso, incrementando il proprio sapere e traendo nuove conclusioni grazie a informazioni precedentemente apprese.
Ovviamente, gli aggiornamenti più complessi e consistenti, come l’introduzione degli algoritmi di Panda, Penguin e Hummingbird, non dipendono dal Machine Learning ma dal lavoro degli sviluppatori.
Come funziona l’algoritmo di Google
Nel momento in cui un utente esegue una ricerca su Google, l’algoritmo offre una risposta dopo aver preso in esame milioni di siti Internet. Tale analisi si fonda sia su segnali esterni al sito che interni al sito: nel primo caso si parla di, SEO Off Site o Off Page mentre nel secondo caso si parla di SEO On Site o On Page. Insieme contribuiscono a costituire i Ranking Signal.
Un esperto di posizionamento di siti web, in effetti, non può fare a meno di studiare tutti gli aggiornamenti che riguardano gli algoritmi di Google, così da mettere a punto strategie inedite per garantire ai siti dei propri clienti un posizionamento ai primi posti tra i risultati dei motori di ricerca.
Il crawling
La prima fase del meccanismo dell’algoritmo di ricerca è rappresentata dal crawling: gli spider seguono i link presenti nella sitemap facendo riferimento alle indicazioni contenute nel file robots.txt.
Il crawler del motore di ricerca tiene conto anche dei collegamenti riportati su tutte le pagine web: in pratica passa da una pagina all’altra seguendo i link che esse contengono, dando luogo a una costante ramificazione che, a partire dalla scansione sito web, arriva alla scansione di tutta la Rete.
L’indexing e il ranking
Le altre due fasi del meccanismo dell’algoritmo di ricerca di Google sono rappresentate dall’indexing – ovvero l’indicizzazione di ogni singola pagina web – e dal ranking, ovvero il posizionamento del sito web sui motori di ricerca.
Nel caso dell’indexing, si tratta di mettere in atto un processo di indicizzazione in virtù del quale viene realizzato un indice delle pagine che sono state scansionate. Una posting list viene determinata per ciascuna parola: si tratta, in pratica, della lista dei documenti in cui la parola in questione è contenuta.
Con il ranking, che rappresenta l’ultima fase dell’algoritmo, Google attribuisce un punteggio al sito web e alle pagine che lo compongono. Più il punteggio è alto, più il sito web o le sue pagine hanno possibilità di posizionarsi tra i primi risultati di ricerca e ottenere più visite.
Basti pensare che il 32,5% degli internauti clicca sulla prima posizione dei risultati organici, il 17,6% sulla seconda, l’11,4% sulla terza e così via.
Le metriche
Fino a qualche tempo fa conoscere le modalità di funzionamento dell’algoritmo di Google era molto più complicato di quanto non lo sia adesso. Ora, infatti, risultano ben documentate le metriche che lo compongono, sia quelle On Page che quelle Off Page: il vero compito consiste, più che altro, nel verificare che correlazione c’è tra le varie metriche.
Infatti, i diversi fattori che vengono presi in considerazione da Google si influenzano tra di loro. Gli aggiornamenti che vengono rilasciati da Google ogni anno sono nell’ordine delle centinaia, e ciò vuol dire che il rapporto tra i fattori cambia in continuazione.
La rilevanza, per esempio, il frutto di una combinazione ponderata tra fattori On Page e fattori Off Page. A titolo di esempio, quando il dominio viene ritenuto rilevante in relazione alla parola che è stata ricercata, esso contribuisce ad accrescere, per la pagina in questione, il livello di pertinenza.