Pubblicato il 19 Maggio 2023
Per avviare una startup bisogna affrontare tanti passaggi burocratici. Ecco cosa dovresti sapere su normative, vantaggi fiscali e non solo.
Con il termine “startup” ci si riferisce ad una giovane azienda, appena creata e ancora nelle prime fasi di sviluppo. Ciò che la caratterizza però, rispetto alla concorrenza, è un’elevata dose di innovazione e un forte potenziale di crescita. Solitamente le startup si concentrano su un’idea, un prodotto o un servizio che mira a soddisfare una necessità di mercato specifica, ancora non completamente risolta.
Le start-up tendono ad essere imprese giovani, con un numero limitato di dipendenti e di risorse finanziarie, ma spesso ambiziose e orientate al raggiungimento del successo. A decidere di avviare startup, solitamente, sono imprenditori o fondatori disposti a correre rischi significativi per portare avanti la propria visione e raggiungere un vantaggio competitivo nel mercato.
Ecco, a tal proposito, una guida sul tema pensata per premiare e aiutare questi professionisti e per far comprendere bene come avviare una startup in Italia, sia dal punto di vista burocratico che di marketing.
- Come avviare una startup: i passaggi burocratici più importanti
- Quali sono i vantaggi fiscali di avviare una startup in Italia
- Piano marketing per startup: da dove cominciare
Come avviare una startup: i passaggi burocratici più importanti
L’avvio di una startup in Italia comporta alcuni passaggi burocratici molto delicati, che se non affrontati con l’aiuto di esperti del settore possono portare a passi falsi non di poco conto.
Se si decide di non farsi aiutare dal punto di vista burocratico, quando si apre una startup, si rischia di commettere errori nella compilazione dei moduli e nella presentazione della documentazione. Questi errori possono portare a ritardi nella registrazione dell’azienda o, peggio ancora, a rifiuti delle richieste stesse.
Altro rischio è la mancata osservanza delle norme e dei regolamenti, che può comportare sanzioni e multe da parte delle autorità competenti. Senza un supporto adeguato, i tempi per completare le procedure burocratiche possono anche prolungarsi e comportare un rallentamento nell’avvio delle attività e nel conseguire le prime entrate.
Anche la consulenza fiscale non è da trascurare: se non adeguata, potrebbe portare alla perdita di agevolazioni fiscali e incentivi specifici per le startup. Stessa cosa per quanto riguarda la gestione amministrativa.
Ecco una panoramica dei principali passaggi da seguire, supportati da esperti, per aprire una startup in Italia:
- Sviluppare un business plan solido che definisca la visione, la missione, gli obiettivi e la strategia della tua startup: Il business plan deve includere anche una stima dei costi e dei finanziamenti necessari per avviare l’attività;
- Decidere la forma giuridica sotto cui opererà la tua startup: le opzioni comuni includono la società a responsabilità limitata (SRL) o la società per azioni (SpA). Bisogna valutare attentamente le differenze tra le forme giuridiche e scegliere quella più adatta alle tue esigenze. Una scelta sbagliata può determinare grossi danni dal punto di vista delle tasse e in generale delle proprie condizioni fiscali;
- Scegliere una denominazione sociale per la startup: verificando che il nome scelto non sia già in uso da un’altra società e che rispetti le norme sulle denominazioni sociali. È possibile effettuare una verifica apposita presso il Registro delle Imprese;
- Aprire partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate: che permetterà di operare legalmente e gestire le attività fiscali. Questo step, per quanto semplice e banale, richiede la conoscenza delle leggi in materia. In linea generale, è necessario compilare il modello AA9/12 e consegnarlo all’Agenzia delle Entrate per posta, via internet o direttamente negli uffici. È necessario anche iscriversi alla propria cassa professionale di riferimento o alla gestione separata INPS;
- Registrare la startup nel Registro delle Imprese: presso la Camera di Commercio competente per la propria area geografica. Per farlo sarà necessario presentare una serie di documenti, tra cui lo statuto della società, l’atto costitutivo, il modulo di registrazione e altre informazioni richieste;
- Ottenere le autorizzazioni o le licenze specifiche: previste per particolari categorie di startup. Ad esempio, se la tua attività riguarda il settore alimentare, potrebbe essere richiesta un’autorizzazione sanitaria;
- Preparare i contratti e i regolamenti interni: necessari per disciplinare le relazioni tra i soci, i dipendenti e altre parti coinvolte nella startup. Per evitare errori di stesura dei testi, si consiglia sempre di chiedere aiuto ad un consulente del lavoro;
- Adempiere agli obblighi contributivi e assicurativi previsti dalla legge italiana in caso di assunzione dipendenti: ciò include l’iscrizione presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).
Questi preziosi consigli, utili a comprendere come avviare una start up di successo dal punto di vista burocratico, non tengono conto però del fatto che la procedura burocratica potrebbe variare in base alla forma giuridica scelta e alle specificità dell’attività della singola startup.
Ecco, quindi, l’importanza di rivolgersi sempre ad un commercialista esperto in avviamento di startup, così da essere certi di far decollare la propria attività senza commettere errori.
Quali sono i vantaggi fiscali di avviare una startup in Italia
Per incoraggiare l’innovazione e l’impresa, il sistema fiscale italiano prevede tra l’altro diversi vantaggi fiscali e agevolazioni specifiche per le startup.
Le startup innovative, ad esempio, possono beneficiare di un regime fiscale agevolato chiamato “Regime Fiscale di vantaggio” o “Regime delle Startup Innovative“. Questo regime offre una tassazione agevolata sui redditi prodotti dall’attività. In particolare, le start-up possono beneficiare di una riduzione dell’aliquota dell’imposta sul reddito delle società (IRES) al 15% per i primi 5 anni di attività e al 20% per i successivi 5 anni.
Altro beneficio riguarda un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo. Questo credito può essere utilizzato per ridurre l’imposta sul reddito delle società (IRES) o per ottenere un rimborso in contanti se la startup non ha ancora iniziato a generare reddito.
Anche gli investitori che acquistano azioni o quote di una startup innovativa possono beneficiare di agevolazioni fiscali. Ad esempio possono ottenere una detrazione fiscale del 30% sull’importo investito nel caso di società di capitali o una deduzione dal reddito imponibile nel caso di società di persone.
Le startup innovative possono beneficiare anche di esenzioni e agevolazioni contributive per i dipendenti assunti. Ad esempio, possono essere esonerate dal versamento dei contributi previdenziali per un certo periodo di tempo o beneficiare di riduzioni contributive per l’assunzione di personale qualificato. Per i pagamenti effettuati verso le startup innovative, invece, la ritenuta d’acconto può essere ridotta al 10% anziché al 20%. Ciò favorisce i pagamenti da parte di fornitori, clienti e partner commerciali.
Infine, la startup può beneficiare del regime fiscale del “patent box” che consente di tassare in modo agevolato i redditi derivanti dall’utilizzo o dalla cessione di brevetti e diritti di proprietà intellettuale. È importante notare che questi vantaggi fiscali possono variare nel tempo e sono soggetti a determinate condizioni e requisiti stabiliti dalla legge. Pertanto, consultare un professionista fiscale specializzato in startup è la scelta più saggia.
Piano marketing per startup: da dove cominciare
Una volta compreso nel dettaglio l’aspetto burocratico e legale collegato alla nascita di una startup, è arrivato il momento di affrontare quello riguardante la strategia di marketing.
Non esiste, infatti, una startup vincente che non venga pubblicizzata in maniera opportuna, con i giusti mezzi e per il target più in linea con il prodotto o servizio offerto. Prima ancora che la startup sia creata, bisognerebbe studiare un piano di marketing adatto che ne supporti il lancio.
Tanto per cominciare, la pubblicità online non può mancare quando si decide di spingere un business appena nato sul mercato di propria competenza. L’importante però è riuscire a fare una giusta proporzione tra online ed offline, non sottovalutando le potenzialità dei vecchi media.
Ecco, quindi, una breve panoramica di quelli che sono i servizi a cui non si dovrebbe rinunciare se si vuole costruire un progetto vincente per promuovere una startup:
- Pubblicità su carta: tramite flyer, cartellonistica per le strade, volantini, brochure e mezzi pubblicitari simili, per arrivare anche a chi non ha dimestichezza con internet e non è solito utilizzare dispositivi mobili;
- Servizi SEO: per posizionare al meglio il sito web aziendale e permettere alla propria startup di apparire tra i primi risultati di ricerca organica quando un potenziale cliente va alla ricerca di una parola affine al servizio o prodotto venduto;
- Pubblicità tramite cinema e televisione: intramontabile e perfetta, considerando che il giusto spot può rimanere ben impresso nella mente del consumatore. In un mondo dove l’online ha preso il sopravvento viene un po’ sottovalutata, ma rimane ancora un modo efficace per poter raggiungere un certo pubblico;
- Gestione social media: fondamentali per comunicare senza limiti generazionali, indirizzandosi sia al pubblico sia giovane che adulto a seconda dei canali scelti. È proprio sui social che possono essere attuate le migliori strategie di content marketing e influencer marketing, in cui si possono coinvolgere dei brand ambassador di nicchia perfetti per il proprio mercato.
In conclusione, quindi, prima ancora di lanciare ufficialmente la propria startup bisognerebbe ritagliarsi una parte del budget di partenza da destinare alle spese pubblicitarie. Investire sin da subito su una comunicazione coerente e multicanale, che sia essa web o meno, è l’unico modo per poter raggiungere il proprio pubblico di riferimento.
Non sai da dove partire o non credi di avere le giuste competenze per costruire la strategia di marketing adatta alla tua startup? Chiedere il supporto di un’azienda esperta in materia è il modo perfetto per ottenere un supporto non solo dal punto di vista pratico, ma anche decisionale. Solo parlando con professionisti del settore, infatti, è possibile capire come ottimizzare ed equilibrare il budget in base ai canali scelti. Farlo in autonomia, invece, potrebbe portarti a sottovalutare l’onerosità di questi investimenti o, al contrario, a sopravvalutarli, privando alcuni servizi del budget di cui necessitano per funzionare in modo adeguata.
Insomma, le idee per avviare una startup devono essere veramente chiare prima di agire. Al contrario, si potrebbe incorrere in un risultato al di sotto delle aspettative e ad una chiusura prematura dell’attività. Organizzazione, motivazione e l’appoggio di professionisti del settore fiscale e pubblicitario in questi casi possono fare la differenza. Circondati di esperti nell’avviamento della tua startup e dai inizio ora al tuo progetto vincente.