Pubblicato il 19 Aprile 2024
I quality raters sono figure professionali che si occupano di verificare che i risultati delle ricerche su Google siano effettivamente utili e attendibili. In questa guida scopriremo meglio chi sono e come lavorano.
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Avere un sito web e lavorare online significa dover fare quotidianamente i conti con Google e altre piattaforme con cui l’azienda interagisce, quali Facebook o Instagram per i social.
Esistono delle persone il cui compito è quello di valutare se i risultati forniti secondo le linee guida di Google rispettano effettivamente i criteri stabiliti e se, quindi, gli utenti ottengono riscontri utili e positivi quando fanno ricerche online: sono i Quality Rater e svolgono un compito molto importante per chi opera nel settore della pubblicità online.
Infatti, il lavoro di chi controlla la search quality rater, oltre a essere cruciale per monitorare che gli algoritmi funzionino a dovere, è fondamentale anche in quanto ha effetti sulla SEO e sulle ricerche. Passiamo subito a scoprire cosa fa un search quality rater e quali sono i suoi compiti e doveri in rete.
Chi sono i quality rater di Google
Dal 2002 i quality rater di Google si occupano di testare, valutare e revisionare i risultati della SERP mostrati agli utenti online, ovvero tutti i risultati organici e quindi non sponsorizzati.
Il motore di ricerca ha recentemente condiviso pubblicamente un documento ufficiale che fa luce su queste figure e che spiega come lavorano, confermando la presenza di quasi 15mila quality rater in tutto il mondo.
Si occupano di misurare e stabilire la qualità effettiva dei risultati delle ricerche e forniscono valutazioni secondo precise linee guida e rappresentando “utenti reali e le loro esigenze informative e utilizzando il proprio giudizio per rappresentare la propria località”, come chiarito da Google.
Ma quali sono i compiti di un professionista di questo tipo? Un ads quality rater cosa fa dal punto di vista pratico? Scopriamolo nel prossimi paragrafo!
Compiti e doveri di un quality rater Google
Di fatto i quality rater sono dei veri e propri controllori di qualità che valutano il posizionamento di un sito web sulla base di criteri, principi e documenti forniti dallo stesso motore di ricerca.
Si occupano ad esempio di analizzare le informazioni dei risultati di una ricerca usando linee guida di Google e in particolare le Search Quality Rater’s Guidelines, disponibili al pubblico online e costantemente aggiornate (le più recenti sono di Luglio 2022).
A ogni rater viene quindi assegnato un gruppo di SERP e controlla una serie di pagine web (in particolare per gli argomenti delicati o spinosi) e deve giudicare, in base a precisi criteri, se il documento rispetta le linee guida in termini di informazioni e dettagli tecnici delle pagine.
Una volta terminata questa analisi, il quality rater assegna un punteggio sulla base di una serie di linee guida oggettive fornite da Google, che viene poi dato in pasto a un’intelligenza artificiale che li utilizza per migliorare gli algoritmi. In questo modo Google è in grado di mantenere gli algoritmi aggiornati e funzionanti, e poi di trovare eventuali elementi di disinformazione e bloccarli.
L’obiettivo dei quality raters, quindi, è contribuire a mantenere le pagine dei risultati utili e di qualità, riducendo l’incidenza di risultati fuorvianti e di contenuti sotto gli standard qualitativi imposti da Google.
Come diventare un quality rater
Diventare un quality rater può essere una via interessante per coloro che amano lavorare in rete, navigando tra i vari contenuti online.
La strada per diventare un professionista di questo tipo può variare a seconda dell’azienda o dell’organizzazione alla quale ci si candida. Tuttavia, ci sono alcune competenze e qualità generali che possono rendere un candidato più adatto per questo ruolo.
Molti datori di lavoro richiedono almeno un diploma di scuola superiore o equivalente. Alcuni possono richiedere anche una laurea o esperienza lavorativa nel campo del content management, marketing digitale o ricerca online.
Un quality rater, inoltre, deve essere in grado di analizzare e valutare in modo critico i contenuti online. Ciò richiede una buona comprensione delle migliori pratiche di ricerca e dei criteri di valutazione stabiliti dall’azienda. Poiché il lavoro di un quality rater spesso coinvolge la valutazione dei contenuti scritti, è essenziale anche una conoscenza approfondita della lingua nella quale si opera. Questo include una padronanza della grammatica, della punteggiatura e dell’ortografia.
I quality rater utilizzano spesso piattaforme online o software specifici per svolgere il proprio lavoro. Essere familiari con questi strumenti e in grado di utilizzarli efficacemente è basilare, così come la capacità di seguire istruzioni dettagliate.
Una volta soddisfatti i requisiti di base, è possibile cercare opportunità di lavoro come quality rater. Queste posizioni possono essere offerte da aziende di marketing digitale, agenzie di ricerca o direttamente dai motori di ricerca stessi.
Durante il processo di selezione, potrebbe essere necessario completare un test di valutazione per dimostrare le proprie competenze e abilità.
I quality rater, solitamente, una volta assunti ricevono una formazione approfondita sull’uso degli strumenti e sui criteri di valutazione tipici dell’azienda. Dopo la formazione iniziale, possono essere assegnati a progetti specifici e monitorati regolarmente per garantire la coerenza e l’accuratezza delle loro valutazioni.
Perché i quality rater influiscono sulla SEO
Dal momento che devono valutare la qualità informativa e tecnica di un sito web e dei suoi contenuti, il giudizio in un quality rater di Google influirà (anche se indirettamente) sulla SEO.
Queste figure, infatti, valutano da un lato le caratteristiche tecniche di un sito, dall’altro sono chiamati a valutare il cosiddetto paradigma EAT, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness, (in italiano Competenza, Autorevolezza, Affidabilità) che pur non essendo fattori di ranking su Google, sono importanti per la reputazione di un sito e quindi di un brand online.
Questi parametri sono usati dai quality rater per orientarsi nella valutazione dei siti e delle pagine web e quindi per capire se i sistemi di Google funzionano bene nel fornire buone informazioni.
Se hai un sito web, sapere dell’esistenza dei Google quality rater è cruciale per poter ottimizzare il proprio sito web, sia dal punto di vista della SEO che delle caratteristiche tecniche, per ottenere un buon ranking in relazione a determinate parole chiave.
Search Quality Raters: come ottimizzare un sito per apparire vincenti
Se quanto premesso è stato ben compreso, sarà chiaro che il primo passo per essere “presi in simpatia” da Google, è provvedere ad un’ottimizzazione generale del proprio sito. Alcuni esempi di ottimizzazione riguardano la velocità, l’usabilità, i contenuti e la SEO tecnica. Ovvero i quattro pilastri fondamentali da tenere in considerazione per migliorare una pagina web già esistente.
Obiettivo principale, quando si ottimizza un sito secondo i criteri SEO, è offrire al visitatore una piacevole esperienza d’uso, incoraggiandoli a tornare e a svolgere azioni, come ad esempio: iscriversi alla newsletter, fare click sul blog o portare a termine acquisti.
Anche la velocità di caricamento è cruciale! La reazione di una pagina web è uno dei fattori di posizionamento di Google, che favorisce, in termini di indicizzazione, le pagine più rapide a caricarsi. Per fare un test a riguardo, Google mette a disposizione uno strumento molto utile, ovvero Google Pagespeed Insights.
Una volta valutata la velocità di un sito, è possibile passare ai seguenti step:
- Ottimizzazione del codice, eliminando i caratteri non necessari, come ad esempio gli spazi tra le righe;
- Ottimizzazione delle immagini, diminuendone le dimensioni per facilitare il loro caricamento;
- Abilitazione della memorizzazione nella cache del browser;
- Utilizzo di una content delivery network (CDN), per replicare il contenuto statico sui server di dati
Sarà fondamentale, inoltre, migliorare l’usabilità del sito web! La strada più indicata per migliorare l’usabilità di una pagina è analizzare la struttura del sito e delle varie pagine. Inoltre un sito deve essere facilmente usufruibile sia in modalità mobile che da desktop.
Anche in questo caso Google viene in nostro soccorso e mette a disposizione degli utenti uno strumento per capire il livello di usabilità di un sito. Tale strumento si chiama di Search Console e permette di individuare eventuali problemi e monitorare tutti i parametri che garantiscono una buona usabilità (tempi di caricamento della pagina, stabilità, reattività dei vari elementi e processi, etc…).
Infine, non possono non essere ottimizzati i contenuti, che devono essere ben organizzati e facili da reperire. Cruciale è anche la loro pianificazione, creazione e distribuzione. I contenuti devono essere sempre aggiornati, pertinenti e organizzati in diversi formati che si richiamano tra loro. Il testo, inoltre, deve essere ottimizzato in ottica SEO, con le giuste keyword, H1, H2, etc.
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