Pubblicato il 05 Marzo 2020
Il crowdfunding è una forma di finanziamento dal basso che aiuta le startup a dar vita ai loro progetti. Ecco come funziona
La sharing economy è uno de fenomeni più interessanti del XXI secolo. In un periodo storico caratterizzato da una forte crisi economica, le aziende hanno dovuto fare affidamento agli strumenti messi a disposizione “dall’economia della condivisione” per riuscire a trovare nuovi fonti di finanziamento. Uno di questi strumenti è il crowdfunding, termine inglese composto dalle parole “crowd” (folla in italiano) e “funding” (finanziamento). In italiano si può tradurre con “raccolta fondi”, ma il termine non esprime bene il concetto di crowdfunding, uno strumento nato e diffusosi soprattutto grazie alla Rete.
Il crowdfunding è una tipologia di microfinanziamento che viene dal basso: una persona ha un’idea per realizzare un prodotto innovativo o per creare una startup e chiede alle persone (alla folla) i soldi per dar vita al proprio progetto. In cambio mette a disposizione quote dell’impresa innovativa o altre forme di ricompense e premi. Il crowdfunding è cresciuto e si è diffuso in tutto il Mondo, anche in Italia, grazie ad alcune piattaforme che hanno reso semplice e immediata la partecipazione delle persone. In molti casi basta investire poche decine di euro per entrare a far parte di un grande progetto o della nascita di un’azienda innovativa. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul crowdfunding.
Come funziona e cosa è il crowdfunding
Una definizione di crowdfunding può essere “raccolta fondi”, ma non sarebbe esaustiva. Il crowdfunding è sicuramente una raccolta fondi, ma con alcune caratteristiche in più. Si può definire una raccolta fondi 2.0, in cui il Web gioca una parte importantissima. Grazie al crowdfunding è possibile coinvolgere migliaia di persone nella realizzazione di un progetto comune, come può essere lo sviluppo di un dispositivo, oppure il finanziamento di una startup.
Il crowdfunding ha assunto un ruolo sempre più centrale con l’inizio della crisi economica: le aziende o gli imprenditori che non riuscivano a ottenere prestiti dalle banche, si sono rivolti direttamente alla “folla” per farsi finanziare i propri progetti. In molti casi basta una donazione o un investimento di poche decine di euro per diventare proprietari di una piccolissima parte di un’azienda.
Per rendere possibile la raccolta fondi sono nate in questi anni alcune piattaforme di crowdfunding. Il funzionamento è abbastanza facile. Una persona, un’associazione o un’azienda apre una raccolta fondi e presenta il proprio progetto, che può essere la realizzazione di un dispositivo oppure la nascita di un’azienda. Oltre a descrivere il progetto è necessario inserire l’obiettivo minimo della raccolta (quanti soldi sono necessari per iniziare il progetto) e quali ricompense e premi prevedere per gli utenti/investitori. Quando l’obiettivo minimo viene raggiunto, i soldi vengono trasferiti sul conto della persona, organizzazione o azienda.
Le diverse tipologie di crowdfunding
Il mondo del crowdfunding prevede quattro modelli a cui poter fare riferimento. Le differenze tra le quattro tipologie sono tante e ognuna ha un pubblico di riferimento diverso.
- Reward Crowdfunding. Si tratta della modalità di crowdfunding più diffusa e su cui si basano le principali piattaforme presenti sul Web. Il funzionamento è molto semplice: l’azienda lancia un progetto e l’investitore ottiene una ricompensa non monetaria. Solitamente è utilizzata per lanciare nuovi prodotti: la startup crea un progetto nel quale chiede un finanziamento per lanciare un dispositivo e le persone che investono ottengono in cambio il prodotto in anteprima, come se fossero dei beta tester.
- Donation crowdfunding. Tipologia preferita da parte delle associazioni e delle organizzazioni, il donation crowdfunding non prevede nessuna forma di riconoscimento. La persona che decide di finanziare l’iniziativa lo fa a fondo perduto. Solitamente è utilizzata per scopi benefici e di carattere sociale.
- Social lending. Il peer-to-peer lending è una forma di finanziamento molto utilizzata dalle startup. Regolamentata in Italia dal 2017, prevede una remunerazione sotto forma di interesse per gli investitori che decidono di puntare sul progetto di una persona o di un’azienda. Il tutto si svolge su piattaforme di social lending create ad hoc: l’azienda propone il proprio progetto e la somma necessaria per partire, gli investitori mettono i soldi e ottengono in cambio un interesse sul lungo periodo.
- Equity crowdfunding. Molto diffuso tra le piccole e medie imprese, l’equity crowdfunding è regolamentato dal 2013 e tenuto sotto controllo dalla Consob e dalla Banca d’Italia. L’equity crowdfunding prevede che gli investitori entrino a far parte delle quote societaria dell’azienda a cui hanno prestato soldi. In caso di utili ricevono dividendi a fine anno.
Crowdfunding, l’importanza per le aziende
In molti sottovalutano l’importanza del crowdfunding per le aziende, soprattutto per le PMI innovative che hanno difficoltà nel trovare fondi per iniziare la loro attività. L’equity crowdfunding è lo strumento dedicato proprio alle startup che sono alla ricerca di fondi per dar vita a un’azienda innovativa. E non è un caso che molte startup che ora fatturano centinaia di migliaia di euro siano partite da una raccolta fondi online per dar vita al loro progetto.
Le principali piattaforme di crowdfunding
Prima di lanciare un progetto di crowdfunding è necessario che un’azienda conosca le piattaforme più importanti presenti sul Web per scegliere quella che fa al caso proprio.
- Kickstarter. Piattaforma utilizzata soprattutto per progetti di creativi e start-up di beni culturali o oggetti d’uso comune innovativi (es. smartwatch, freezer, giacca da viaggio, gioco di carte, console di videogiochi, film e serie web), adotta un modello misto di donation e reward (quest’ultimo preponderante). Per usarla, è necessario indicare un obiettivo di finanziamento, se non si raggiunge entro i termini stabiliti, non si riceve nessuna donazione (“all or nothing”). Se si raggiunge, il progetto può essere supportato anche dopo il termine. I donatori vengono ricompensati individualmente in base all’importo della donazione. Gli investitori più generosi ricevono un bonus di preordine sul prodotto finale, articoli di merchandise come t-shirt e cappelli.
- Indiegogo. Molto simile a Kickstarter di cui è la principale concorrente, Indiegogo è una delle principali piattaforme di crowdfunding utilizzate per finanziare progetti innovativi e il lancio di nuovi dispositivi. Ogni investitore viene premiato con una ricompensa ad hoc, che può essere un oggetto di merchandise oppure il dispositivo stesso (dipende da quanto si è finanziato).
- Eppela. Nata nel 2005 per finanziare progetti in ambito artistico, musicale e culturale, con valenza sociale o dal taglio imprenditoriale, Eppela è diventata una piattaforma tra le più amate in Italia per il crowdfunding. Ogni progetto viene valutato attentamente e sono selezionati quelli più validi. Eppela prevede la scelta tra una raccolta ‘All or nothing’ in cui si deve raggiungere la somma richiesta per incassarla, entro la data di scadenza della campagna, oppure una raccolta ‘Keep it all’ riservata solo a progetti di solidarietà gestiti da associazioni no profit o da utenti privati in cui si incassa comunque la cifra raccolta, anche se sotto al budget richiesto.
- Mamacrowd. Nata nel 2017 in Italia da SiamoSoci, si rivolge ad aziende innovative e start-up. È un portale autorizzato da Consob. Gli investitori finanziano start-up o PMI in cambio di quote societarie, anche con importi ridotti. I progetti variano dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ai servizi alle imprese, green economy, agroindustriale, turismo, immobiliare, biotecnologie, sharing mobility. Non ci sono costi per gli investitori, ma una commissione percentuale applicata sul capitale raccolto dai responsabili dei progetti. Esiste una soglia minima inferiore all’obiettivo totale, se la raccolta supera quella soglia l’importo viene incassato dalla startup, diversamente l’importo versato viene restituito agli investitori, senza alcun costo.
- CrowdFundMe. Nato nel 2013 in Italia, si rivolge ad aziende innovative e start-up. È un portale autorizzato da Consob. Gli investitori finanziano start-up o PMI in cambio di quote societarie. I progetti variano dalle tecnologie ai servizi a imprese e consumatori. Per partecipare si invia la propria idea che viene valutata in termini di completezza, validità e potenziali aree di miglioramento. Se validata, l’idea passa al vaglio di un team di esperti che analizza business plan, interesse per investitori e chiede a un panel di investitori un feedback. Se riceve risultati positivi viene pubblicata online e si apre la call per 60 giorni.
- StarsUp. Nata nel 2014 in Italia, si rivolge esclusivamente ad aziende innovative, per aiutare start-up e PMI ad avviare e sviluppare progetti imprenditoriali o sociali. Gli investitori comprano delle quote dell’azienda e ne condividono il rischio d’impresa. Spetta all’azienda presentare un’offerta convincente corredata dei documenti necessari (è obbligatorio seguire la normativa in materia e leggere attentamente le indicazioni fornite sul sito). Sia gli investitori sia le start-up e PMI innovative devono registrarsi sul sito rispettivamente per finanziare la campagna o per avviarla
- DeRev. Si rivolge in particolare a start-up, progetti creativi e innovativi, ma è aperta anche ad associazioni non profit. Le campagne sono organizzate per aree: arte, cultura, civic crowdfunding, non profit, sport, tecnologia e start-up. Oltre alla raccolta si possono sperimentare idee, testare prodotti, ottenere feedback e suggerimenti. Si può scegliere tra tre modelli di finanziamento: “all or nothing”, che prevede la restituzione dei fondi se non viene raggiunto o superato l’obiettivo in massimo 90 giorni; “keep it all”, con accredito di tutti i fondi entro 90 giorni, anche se non si raggiunge l’obiettivo; “fundraising”, senza limiti temporali né obiettivi, più per non profit, partiti politici, enti pubblici che hanno bisogno di entrate continue.
- Produzioni dal basso. Prevede campagne in diversi settori: Comunità & sociale, Libri & editoria, Film & corti, Eventi & festival, Musica & concerti, Arte & cultura, Start-up, ma dichiarano di essere aperti a tutti i progetti, senza filtri. Può essere utilizzata da aziende, associazioni no-profit e singole persone per chiedere fondi con cui avviare il proprio progetto.