Branded content: cos’è e come si fa

A cosa servono i branded content e quali sono dei validi esempi di branded content da seguire? Queste sono le domande che più frequentemente si pongono gli imprenditori alla ricerca di consigli sul branded content marketing, ovvero su quel marketing che sfrutta le potenzialità dei contenuti (scritti e visivi) per spingere un business in rete e/o nel quotidiano.

Se sei alla ricerca della definizione di branded content, sappi che il branded content marketing è una strategia in cui un marchio crea contenuti editoriali o multimediali di alta qualità per coinvolgere il pubblico senza una promozione diretta del prodotto. L’obiettivo è costruire rapporti e fiducia con i consumatori attraverso la narrazione di storie rilevanti e interessanti che riflettono i valori del marchio.

In altre parole è una particolare tipologia di marketing in grado di rivelarsi efficace anche in un’era in cui le persone, sempre più bombardate dalla pubblicità online, hanno ormai iniziato a ignorare i tradizionali annunci pubblicitari. A far la differenza, in quest’approccio, è il modo in cui vengono creati, confezionati e presentati i contenuti del brand.

In questo approfondimento scopriremo ora insieme il preciso significato di branded content, quali sono le caratteristiche peculiari di un contenuto di questo tipo e come va fatto per risultare davvero efficace.

• Cos’è un branded content e a cosa serve
• Esempi vincenti di branded content
• I vantaggi del branded content

Cos’è un branded content e a cosa serve

Innanzitutto, a cosa servono i branded content? La crescente esigenza delle aziende di non interrompere le esperienze e le conversazioni degli utenti con i canonici annunci pubblicitari, per non risultare invadenti ai loro occhi, ha portato allo sviluppo del branded content.

Nello specifico, la definizione di branded content (letteralmente “contenuto con marchio”) fa riferimento a un contenuto – informativo o di intrattenimento – privo di un messaggio pubblicitario esplicito, prodotto ad hoc direttamente o su commissione da un brand, con l’obiettivo di veicolare e consolidare i valori connessi al brand e aumentare così la sua awareness.

Un branded content può assumere diverse forme, dai contenuti testuali a scopo informativo ai video emozionali, passando per le inchieste. Più concretamente, può raccontare qualcosa che può istruire le persone su uno specifico argomento, fare in modo che esse si interessino a un tema, emozionarle o intrattenerle facendo leva sull’empatia. Ciò che è importante è che il tema affrontato e il modo in cui esso viene affrontato, per i motivi sopracitati, sia coerente con i valori e il tone of voice del brand, oltre che con gli interessi della sua audience.

Una volta prodotto, questo particolare tipo di contenuto viene pubblicato sul sito internet o sui canali social del brand stesso oppure ancora su una piattaforma creata ad hoc dall’azienda.

Questo fattore, in particolare, è ciò che contraddistingue il branded content dal native advertising, che si differenzia dal primo proprio per il fatto che il contenuto non è pubblicato su un canale di proprietà del brand bensì viene ospitato su una piattaforma esterna scelta in base al suo target di riferimento. Il messaggio pubblicitario inserito nel suddetto contenuto può essere più o meno esplicito, ma l’intento promozionale deve essere in ogni caso dichiarato e visibile.

Esempi vincenti di branded content

Tra gli esempi di branded content più meritevoli che possiamo segnalare, vi sono sicuramente:

• Campagna “Red Bull Stratos”: in cui Red Bull ha sponsorizzato un salto in caduta libera dalla stratosfera effettuato da Felix Baumgartner nel 2012. Questo evento ha catturato l’attenzione globale e ha dimostrato l’audacia e la determinazione del marchio Red Bull;
• Serie di cortometraggi “BMW Films”: in cui la casa automobilistica ha collaborato con registi di fama mondiale per creare storie d’azione emozionanti che mettono in evidenza le caratteristiche delle loro auto. Questa serie ha ottenuto un notevole successo critico e ha contribuito a rafforzare l’immagine di BMW come marca di prestigio e innovazione;
• Campagna “Dove Real Beauty Sketches”: in cui Dove ha creato un video in cui le donne descrivevano se stesse a uno sketch artist e poi lo facevano fare da un estraneo. Questo esperimento sociale ha messo in evidenza il messaggio di Dove sulla bellezza autentica ed è diventato virale, generando conversazioni significative sui media.

Questi esempi dimostrano come il branded content possa essere un mezzo efficace per coinvolgere il pubblico, creare connessioni emotive e comunicare i valori del marchio in modo autentico e coinvolgente.

I vantaggi del branded content

Tra i vantaggi del branded content vi è sicuramente la capacità di risultare meno invadente e fastidioso agli occhi degli utenti. Se fatto nel modo giusto, prendere parte alla conversazione, invece che tentare di interromperla con un canonico messaggio pubblicitario, è più remunerativo per un’azienda. Un brand, in questo modo, ha infatti maggiori possibilità di farsi notare dai potenziali clienti in una maniera più positiva.

Altro punto di forza di un video di branded content (immagine o testo), è che aggira il meccanismo di difesa automatico che le persone hanno nei confronti dei messaggi pubblicitari e li coinvolge in una maniera più attraente rispetto ai canonici annunci promozionali, offrendo loro preziose informazioni o esperienze coinvolgenti e piacevoli.

Se il contenuto proposto è realmente di qualità, alla lunga potranno essere le persone stesse a inseguire il brand alla ricerca di altri contenuti interessanti, rovesciando così il tradizionale paradigma pubblicitario. Questo avviene spesso con il social branded content.

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