Pubblicato il 09 Ottobre 2020
La scelta del social media manager è essenziale per ogni azienda. Questa figura è a volte interna, altre esterna: entrambe le soluzioni comportano pro e contro. In alternativa, può essere utile un’ibridizzazione della gestione dei social
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In ambito aziendale la gestione dei social media è fondamentale. Questi strumenti, infatti, sono indispensabili per l’engagement e per la promozione di eventi, prodotti e servizi. Ma è preferibile affidare il compito a un membro interno oppure a un professionista esterno? Analizziamo insieme i pro e i contro.
La scelta del social media manager
Innanzitutto, è bene precisare che il social media manager va selezionato in base ad alcuni fattori. I più importanti sono i seguenti:
- gli obiettivi connessi ai social;
- il tempo che si desidera dedicare all’amministrazione delle piattaforme;
- il budget a disposizione.
In particolare, su quest’ultimo elemento bisogna riflettere con attenzione. Non è raro che la tariffa di un freelance, soprattutto se già affermato, sia molto alta e vada a pesare in maniera significativa sulle spese complessive.
Gestione dei social media interna ed esterna
Chiarito ciò, vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni.
Iniziamo da un’esternalizzazione del servizio: ammettiamo, cioè, che la creazione e l’organizzazione delle pagine social siano poste nelle mani di un esperto al di fuori dell’azienda. Una figura del genere senza dubbio possiede il giusto know-how, le competenze necessarie e un elevato interesse nei confronti dell’argomento.
In più, questa opzione permette di ascoltare un parere oggettivo e di beneficiare di idee trasversali, per l’appunto esterne al brand. Molto spesso le migliori trovate pubblicitarie nascono proprio in questo modo! Coloro che sono a capo di una società, tra l’altro, non di rado apprezzano un aggiornamento costante, tipico di chi si occupa esclusivamente di questo ramo.
D’altro canto, sono da tenere in conto la remunerazione del professionista e le sue tempistiche, che possono non coincidere con quelle aziendali. In tale situazione è essenziale raggiungere un accordo che soddisfi tutte e due le parti.
E se, invece, gli strumenti di gestione dei social media sono internalizzati? Questo è l’ideale se si mira a snellire i processi produttivi e a velocizzare l’elaborazione delle strategie. Un social manager interno, naturalmente, ha già sposato la mission e la vision del marchio e si confronta più facilmente con gli altri membri e con il team-leader.
È sempre utile investire sulle risorse interne, a condizione che dimostrino la propria propensione per un certo tipo di attività. Non tutti sono attratti dai social, ed è importante individuare qualcuno che sia portato. Non bastano i corsi di formazione, ma ci vuole una determinata attitudine!
Quali sono i lati negativi? Si rischia di non adoperare le piattaforme ai fini del business, e di non riuscire a stabilire un contatto con gli utenti. Il potenziale comunicativo ed espressivo dei social non va mai sottovalutato.
Una terza via: social media manager e ibridizzazione
Una terza soluzione per gestire i social aziendali potrebbe essere un’amministrazione combinata delle pagine, ad opera di un dipendente interno assistito da un professionista freelance esterno. Ciò consente di risparmiare sui prezzi della gestione dei social media e, al contempo, di ottenere un buon risultato.
L’ibridizzazione è ciò che serve per cogliere i vantaggi di entrambe le strade, tamponando gli svantaggi. Ciascuna azienda, comunque, dovrebbe riflettere bene sulla scelta più adatta alla propria economia.