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Alternative a Youtube: quali sono le principali

Pubblicato il 22 Settembre 2020

Youtube è la più nota piattaforma per la condivisione e la visualizzazione sul web di contenuti multimediali ma la Rete offre valide alternative per promuovere contenuti video, come Dailymotion e Vimeo

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Il fenomeno dei video online sta riscuotendo sempre più successo e rappresenta un trend di Marketing in continua ascesa. Chiunque conosce Youtube, ma forse non tutti sanno che sul web esistono altre valide piattaforme che permettono la condivisione e la visualizzazione in Rete di contenuti multimediali.

Le due principali alternative a Youtube, al momento, sono rappresentate da Dailymotion e Vimeo. Se queste due parole non vi dicono nulla e siete alla ricerca di app simili a Youtube, questa guida è il posto dove troverete risposta a ogni vostro dubbio sul tema.

Alternative a Youtube: cos’è e come funziona Dailymotion

Una delle due principali alternative a Youtube, anche in termini di bacino d’utenza, è il portale video di origine francese Dailymotion, fondato nel 2005. Come si legge sul sito internet ufficiale, del resto, “Dailymotion attrae 300 milioni di utenti in tutto il mondo, che guardano 3,5 miliardi di video sul suo player ogni giorno”.

Il portale francese si presenta così: “Tutti i video che vuoi vedere, in un unico posto”. All’interno di Dailymotion è possibile scoprire contenuti video provenienti da tutto il mondo, sia in versione “on demand” che “live”, siano essi gare sportive, filmati musicali, scenette comiche, dibattiti di natura politica, eventi di moda o sessioni di videogiochi dal vivo.

L’attenzione di Dailymotion è rivolta anche e soprattutto ai “creators”: l’obiettivo del portale video francese, infatti, è anche quello di offrire ai videomaker le tecnologie, le risorse e la visibilità necessarie a metterli in contatto con il loro pubblico di appassionati, ovunque e in qualsiasi momento.

Chi vuole promuovere i propri contenuti video su Dailymotion può diventare partner del portale, sfruttando in questo modo le soluzioni gratuite di gestione e distribuzione o le soluzioni video modulabili messe a disposizione dal portale.

Tramite Dailymotion, per esempio, è possibile:

  • creare e gestire video on demand e dirette streaming di alta qualità;
  • monitorare e sfruttare al meglio pubblico ed entrate con l’ausilio di strumenti di analisi e integrazioni di terze parti;
  • distribuire i contenuti su tutti i dispositivi in un’unica esperienza di streaming;
  • costruire il coinvolgimento del pubblico e aumentare la monetizzazione sui canali social;
  • condividere i contenuti sulle proprie proprietà e con un pubblico più ampio tramite la rete globale di Dailymotion;
  • monetizzare video e dirette con il programma di compartecipazione entrate di Dailymotion;
  • monetizzare il sito web incorporando i contenuti video premium al suo interno.

Alternative a Youtube: cos’è e come funziona Vimeo

Un’altra valida piattaforma tra quelle alternative a Youtube si chiama Vimeo: si tratta di un sito web americano, lanciato nell’ormai lontanissimo 2004 (Youtube, così come Dailymotion, sono stati fondati nel 2005).

Vimeo è stato creato da un gruppo di filmmakers alla ricerca di un modo facile e veloce di condividere i propri video con i loro amici. Nel corso degli anni, la platea di creators è cresciuta sempre di più, fino a superare i 175 milioni. Il nome ha un duplice significato: è l’anagramma di “movie” (“film”) ed è la parola “video” con “me” al centro.

In aggiunta al programma “Basic” (dedicato agli spettatori e agli autori che si accontentano di 500 MB di storage settimanali), Vimeo propone quattro piani a pagamento (“Plus”, “Pro”, “Business” e “Premium”), che variano in base allo spazio di archiviazione messo a disposizione, al numero di membri collegabili all’account e ad altre caratteristiche e funzionalità offerte.

Qualsiasi sia il piano acquisito, su Vimeo è possibile caricare video in HD e 4K e usufruire di alcune funzionalità di video editing. Anche per questo la maggior parte dei materiali pubblicati sono video realizzati da film-maker, registi, artisti e creativi. Il target, quindi, è più specifico rispetto a Youtube.

Un’altra differenza rispetto al portale di proprietà di Google è l’assenza delle “Tendenze sul Momento”, sostituite dalle “Categorie” (dalla “musica” al “cibo”, passando per la “moda”) che rendono la navigazione all’interno di Vimeo più mirata e agevole.

Tramite “Vimeo on Demand” gli utenti possono acquistare contenuti video e i videomaker possono vendere le loro produzioni (incassando il 90% delle entrate).

All’interno di Vimeo è ovviamente presente anche un’accurata sezione dedicata agli Analytics, dove è possibile monitorare le prestazioni dei propri video. La “Scuola Vimeo”, invece, ospita le best practice e tutti gli spunti e i suggerimenti utili per migliorare i video che si intende promuovere su Vimeo, una delle due principali alternative a Youtube.

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