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Cos’è il pogo sticking e perchè è un rischio per la SEO

Pubblicato il 27 Maggio 2022

Il pro sticking è un fenomeno comune tra gli utenti, anche se non sempre ne sono consapevoli: ecco cos'è e perchè è dannoso per la SEO di un sito web

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È capitato a tutti, navigando su internet: fare una ricerca su Google o su un altro motore di ricerca e iniziare a esplorare le prime pagine dei risultati. Non sempre quello che si desidera si trova con facilità, quindi si inizia a saltare da un risultato all’altro.

Questo comportamento si chiama pogo sticking e segnala indirettamente a Google che una pagina non è rilevante o non interessante per l’utente.

Le conseguenze possono essere disastrose per la SEO e causare una progressiva riduzione di visibilità del sito. Fortunatamente è possibile evitare queste problematiche. Ecco come fare.

Cos’è il pogo sticking

Letteralmente con pogo sticking si intende saltare con un trampolo a molla. Nel digital marketing questo termine indica quando un utente continua a aprire e chiudere le pagine web nella lista risultati di Google perché non trova quello che sta cercando.

Secondo alcuni studi si parla di pogo sticking se l’utente sta su un sito web per meno di 5 secondi, prima di tornare indietro alla pagina dei risultati.

In termini di SEO, il pogo sticking avviene se una pagina che è ben posizionata tra i primi risultati di ricerca finisce con il rivelarsi poco utile e priva di contenuti di valore relativi a una determinata query. Il risultato è l’insoddisfazione dell’utente che la abbandona dopo pochi secondi per visitarne altre. Di fatto questo comportamento penalizza moltissimo la SEO e rischia di spingere Google a non mostrare più il sito tra i primi risultati.

Come evitare il pogo sticking

Il pogo sticking è quindi una cartina tornasole di quanto una pagina sia effettivamente utile agli utenti che navigano in cerca di un determinato contenuto. Esserne consapevoli, permette di lavorare per risolvere il problema e trovare nuove strategie per di trattenere più a lungo gli utenti sul sito.

In generale, i consigli su come evitare il pogo sticking non sono molto diversi da quelli per ottimizzare la SEO di una pagina web, migliorando l’esperienza utente sul sito.

Innanzitutto, per capire se il proprio sito è interessato da questo fenomeno occorre analizzare le performance su Google Analytics. In particolare, bisogna osservare la Frequenza di Rimbalzo, che è un segnale cruciale per capire dopo quanto tempo le persone abbandonano una pagina web. Più è alta e meno le persone rimangono nel sito.

L’obiettivo è abbassare la frequenza di rimbalzo. Per farlo, bisogna lavorare sulla user experience del sito. Per esempio, è importante far sì che il testo sia leggibile, scegliendo un carattere chiaro, che contrasti con lo sfondo, ed evitando muri di testo che scoraggino l’utente a continuare la lettura. Un muro di testo è un paragrafo molto lungo e complesso da leggere, soprattutto da mobile.

Poi bisogna curare anche l’aspetto delle immagini, fondamentali per attuare l’attenzione dell’utente e inquadrare meglio l’argomento di cui si parla. Anche queste devono essere ottimizzate per non rallentare il caricamento della pagina e devono contenere l’ALT text, quel breve testo che ne descrive il contenuto e aiuta Google a indicizzare meglio la pagina.

Un altro fattore importante è gestire bene la struttura della pagina, con titoli, sottotitoli, indici e punti elenco: questo può fare davvero la differenza in termini di esperienza utente, in quanto aiuta subito chi legge a inquadrare le varie sezioni e capire dove trovare quello di cui ha bisogno.

Ultimo ma non meno importante – e forse anche l’elemento più complesso – per scongiurare il pogo sticking è importante curare il paradigma E-A-T di Google, che sta per Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness, ovvero competenza, autorevolezza e affidabilità, ed è un parametro che permette al motore di ricerca di valutare la qualità dei risultati di una ricerca.

In pratica, si tratta di porre attenzione a tutta una serie di attività come fornire contenuti di valore, approfondire tematiche precise e cu cui si hanno competenze e dimostrare a Google che si ha autorevolezza in un determinato ambito.

Se hai un sito web e vuoi migliorarne le performance e prestazioni in termini di traffico e visualizzazioni, l’ottimizzazione della SEO è fondamentale anche per scongiurare il fenomeno del pogo sticking. Gestire correttamente la SEO permette spingere un sito web tra i primi risultati delle ricerche online, facendosi trovare dai potenziali clienti più interessati ai tuoi prodotti e servizi.

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