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Fase 3, la digitalizzazione delle imprese al centro della ripresa

Pubblicato il 16 Giugno 2020

Giuseppe Conte ha presentato le misure che incentiveranno la digitalizzazione a partire dalla Fase 3: ecco perché le aziende sono in prima linea

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La Fase 3 è iniziata ufficialmente il 15 giugno 2020 con l’apertura dei cinema, teatri, centri estivi per bambini e altre attività che sono rimaste chiuse per più di 3 mesi. Oltre ad annunciare le nuove aperture, il Presidente del Consiglio ha delineato la strategia che caratterizzerà questa fase: in particolare si favorirà ulteriormente la digitalizzazione delle piccole e medie aziende.

Infatti, la necessità del Paese non è solo quella di ripartire subito per recuperare il tempo e i soldi persi, ma anche quella di costruire una strategia per il futuro, capace di iniettare un’enorme dose di innovazione nel Paese e permettergli di competere con altri mercati mondiali. L’Italia, per raggiungere questo obiettivo, deve colmare un importante gap e quindi investire in soluzioni tecnologiche e innovative. Ecco perché la digitalizzazione delle imprese rappresenta un passo fondamentale in questo momento e non solo.

Digitalizzazione delle PMI: Impresa 4.0 plus

Il primo passo per favorire la trasformazione digitale è creare una rete nazionale in fibra ottica pensata per favorire i pagamenti digitali e, in generale, cashless. Questo tipo di transazioni devono essere utilizzato soprattutto tra le PMI, che oggi rappresentano lo zoccolo duro del sistema economico italiano. A tal fine, è nata Impresa 4.0 plus (che è l’evoluzione di Impresa 4.0).

Questa iniziativa nasce per offrire soluzioni e strumenti ancora più importanti alla digitalizzazione delle aziende. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che la strategia verrà rafforzata da un Decreto di Semplificazione pensato per rendere gli appalti più trasparenti ma anche veloci e smart. Per esempio, le autorizzazioni ambientali passeranno dagli attuali 5 anni a 5 settimane.

Per realizzare la strategia ci si affiderà ai fondi del Recovery Fund, ma anche eventualmente ai fondi del MES. Giuseppe Conte ha puntualizzato che si metteranno in campo 100 miliardi di euro. Il modello di gestione dei lavori sarà quello del Ponte Morandi di Genova, costruito in brevi tempi anche grazie ad un’importante semplificazione della macchina burocratica.

Quindi nella Fase 3 da una parte si intende lavorare su misure immediate, dall’altra si vuole costruire una visione strategica a lungo termine. Si lavorerà a progetti nazionali strutturati che coinvolgeranno un gran numero di aziende e, secondo quando detto da Conte, si chiederà all’Europa di finanziare. Insomma, la Fase 3 è nel vivo anche se si precisa che il Recovery Plan dettagliato verrà presentato dal Governo a settembre.

Piano Transizione 4.0 nella Fase 3

La strategia Industria 4.0 Plus si affiancherà ad altre misure come il Piano Transizione 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico. Questo Piano, voluto dal Ministro Patuanelli, prevede 7 miliardi di euro che verranno usate per finanziare le imprese italiane impegnate nell’innovazione, ma serviranno anche per finanziare progetti di ricerca e sviluppo, sostenibilità, innovazione estetica e design. Questi settori ormai hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia del Paese.

Quindi la transizione digitale dovrà permettere al sistema produttivo di crescere, ma allo stesso tempo le aziende dovranno produrre in ottica sostenibile. Per esempio, in Italia verrà incentivata l’economia circolare, il risparmio energetico e in generale l’attenzione alla tutela dell’ambiente.

Il Piano Transizione 4.0 definisce anche le modalità con cui le imprese possono usufruire del nuovo credito di imposta del 2020. Il documento si focalizza sull’articolazione dei centri di ricerca e sviluppo, di design, di innovazione estetica e tecnologica ammessi al credito. Il Decreto individua anche quali sono le attività di transizione ecologica e dell’innovazione digitale 4.0 capaci di influire maggiormente sull’aliquota del credito di imposta.

Insomma, in base alle misure attuate a partire dalla Fase 3 è chiaro come la digitalizzazione sarà determinante per il successo delle aziende, e soprattutto delle PMI, ma anche per tutto il territorio italiano. Il Governo ha in cantiere molti incentivi pensati per aiutare le aziende a usare le nuove tecnologie per raggiungere i propri obiettivi di produzione. Non rimane che seguire le novità e partecipare ai bandi e alle gare pubbliche che si susseguiranno nei prossimi mesi.

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