Pubblicato il 20 Agosto 2024
Un prodotto e/o un servizio pubblicizzato attraverso informazioni false o fuorvianti, porta alla cosiddetta “pubblicità ingannevole”. Scopriamo insieme in cosa consiste questa particolare forma di propaganda, quali sono i suoi rischi e come fare per segnarla.
Vi sono tantissime pubblicità ingannevoli che nel corso degli anni hanno portato i consumatori a prendere delle decisioni d’acquisto che normalmente non avrebbero preso.
Questo avviene perché la pubblicità ingannevole è una pubblicità che “inganna” il consumatore, facendogli credere che un prodotto o un servizio abbia caratteristiche o benefici che in realtà non possiede.
Se sei a capo di un business e desideri saperne di più a riguardo di questo argomento, continua a leggere i prossimi paragrafi. Ti spiegheremo a chi rivolgersi in caso di pubblicità ingannevole e come riconoscerla grazie a degli esempi.
Pubblicità ingannevole: definizione e segni di “riconoscimento”
La pubblicità ingannevole è una forma di comunicazione commerciale che, attraverso informazioni false, incomplete o fuorvianti, induce il consumatore a prendere una decisione d’acquisto “alternata”. Essa può avvenire su carta, tramite TV e cinema, social network e molti altri canali.
Vi sono dei segni da prendere in considerazione per riconoscere in tempo una pubblicità ingannevole e sono:
- Affermazioni esagerate
- Confronti impari
- Omissioni importanti
- Testimonianze false o alterate
- Offerte “troppo belle per essere vere”
- Linguaggio vago e ambiguo
- Immagini fuorvianti
Riconoscere in tempo una pubblicità ingannevole serve ad evitare acquisti impulsivi e insoddisfacenti. Allo stesso tempo, per un business, riconoscere una pubblicità ingannevole ed evitarla per pubblicizzare il proprio prodotto (o servizio) permette di mantenere la fiducia dei clienti e costruire una reputazione solida nel mercato. Utilizzare pratiche pubblicitarie etiche, inoltre, preserva l’integrità del brand aziendale. Ciò porta a relazioni più positive e a lungo termine con i clienti, promuovendo una crescita sostenibile e il successo nel lungo periodo.
Ecco, quindi, che evitare e segnalare le pubblicità ingannevoli contribuisce a un mercato più equo e trasparente.
Esempi pratici di pubblicità ingannevoli
Usando degli esempi di pubblicità ingannevoli è possibile comprendere meglio le sue “sembianze” e il suo operato.
Ad esempio, un integratore alimentare presentato come in grado di far dimagrire 10 chili in una settimana senza alcuna attività fisica, è palesemente un prodotto pubblicizzato in maniera scorretta e quindi ingannevole.
Stessa cosa per i prodotti cosmetici pubblicizzati come “100% naturali” ma che in realtà contengono sostanze chimiche.
Un esempio eclatante e preso dalla realtà è quello del caso “Dieselgate“, che ha visto Volkswagen accusata di pubblicità ingannevole per aver manipolato i risultati dei test delle emissioni dei veicoli diesel al fine di superare i limiti di emissione.
Potremmo continuare all’infinito, ma gli aspetti delle pubblicità ingannevoli sono sempre molto simili tra di loro e portano sempre ad una sopravvalutazione del prodotto o servizio oggetto della pubblicità stessa.
Normativa pubblicità ingannevole: come difendersi
Esiste una normativa italiana che si impegna a proteggere i consumatori da pratiche commerciali scorrette, tra cui la pubblicità ingannevole. Nel dettaglio, il Codice del Consumo e il Decreto Legislativo 145/2007 definiscono in modo preciso cosa si intende per pubblicità ingannevole e stabiliscono le sanzioni per chi la commette.
Stiamo parlando di sanzioni come:
- Sanzioni amministrative pecuniarie
- Pubblicazione della decisione
- Divieto di diffondere la pubblicità
- Rimozione della pubblicità
- Rettifica della pubblicità
- Risarcimento del danno
A proposito di risarcimento… Quali sono i tuoi diritti in caso di pubblicità ingannevole? È possibile individuare il diritto di recesso, entro un certo termine e il diritto al risarcimento del danno. Se hai subito un danno economico a causa della pubblicità ingannevole, puoi richiedere il risarcimento.
A chi rivolgersi in caso di dubbi o segnalazioni? Sicuramente all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ovvero l’autorità italiana preposta alla tutela della concorrenza e dei consumatori. Seguono poi le Associazioni dei consumatori, organizzazioni come Codacons, Adiconsum e Altroconsumo che offrono assistenza ai consumatori.
Se desideri mettere in atto una pubblicità professionale e non ingannevole per il tuo business o se necessiti di una consulenza per valutare quella che hai deciso di adottare, mettiti subito in contatto con Italiaonline. Esperti in materia sapranno realizzare per te una campagna pubblicitaria performante e rispettosa di tutte le normative vigenti.