Pubblicato il 14 Giugno 2024
Il growth hacking è un processo che sfrutta vari strumenti di digital marketing, per capire quali sono i modi con cui un business può crescere in maniera più rapida. Scopriamo in questa guida quali sono le migliori strategie di growth hacking e come applicarle.
Se sei a capo di una PMI o di una startup alla ricerca di strumenti vincenti per accrescere il proprio fatturato, è necessario che tu capisca bene cos’è il growth hacking.
Il significato di growth hacking è molto semplice, esso consiste in una metodologia di marketing estremamente innovativa e non convenzionale, diretta a far crescere rapidamente un business, con risorse limitate.
Originato nella Silicon Valley, il termine “growth hacking” è stato coniato da Sean Ellis nel 2010 e ha guadagnato popolarità tra le startup tecnologiche che necessitavano di crescere velocemente con budget limitati.
L’obiettivo principale è sempre quello di acquisire un numero elevato di utenti o clienti nel minor tempo possibile attraverso esperimenti continui e ottimizzazioni iterative sia del prodotto/servizio sia dei canali di marketing utilizzati. Scopriamo meglio cos’è il growth hacking nelle prossime righe.
Caratteristiche chiave del growth hacking
Il growth hacking è una tecnica facilmente riconoscibile in quanto presenta caratteristiche specifiche come ad esempio:
- Orientamento verso la crescita: tutte le azioni e le strategie sono focalizzate sull’espansione rapida dell’utente o della base clienti;
- Data-Driven: l’approccio si basa sull’analisi dei dati per prendere decisioni informate. Gli esperimenti vengono monitorati e valutati attraverso metriche specifiche per capire cosa funziona e cosa no;
- Creatività e innovazione: il growth hacking utilizza spesso tecniche non convenzionali e innovative per raggiungere gli obiettivi di crescita;
- Iterativo: si basa su un ciclo continuo di test, misurazione e miglioramento. Ogni esperimento fornisce informazioni che vengono utilizzate per il ciclo successivo;
- Efficienza di risorse: non a caso, il growth hacking è particolarmente utile per le startup che hanno budget limitati e devono ottenere il massimo ritorno sull’investimento.
Ora che è chiara la definizione di growth hacking passiamo a vedere quando è necessario intervenire con questa tattica di marketing innovativa.
Quando è necessario il growth hacking?
Vi sono delle occasioni particolari nelle quali è necessario intervenire con tecniche di growth hacking, come ad esempio nel caso di lancio di una startup. Quando una nuova azienda entra nel mercato e ha bisogno di costruire rapidamente una base di utenti o clienti.
Un’altra occasione è quella dell’introduzione nel mercato di un nuovo prodotto. Quando un’azienda lancia un nuovo prodotto o servizio e vuole rapidamente valutare la sua accoglienza sul mercato, il growth hacking può risultare cruciale.
Anche per le aziende che desiderano scalare velocemente e aumentare la loro presenza sul mercato in modo significativo, può essere importante il growth hacking, come anche in caso di budget limitato, ovvero quando le risorse finanziarie sono limitate e c’è bisogno di ottenere il massimo impatto con costi minimi.
Infine, il growth hacking può risultare risolutivo in settori dove la concorrenza è alta e differenziarsi rapidamente può fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Il growth hacking non è una soluzione magica, ma un processo che richiede creatività, analisi dati e continua iterazione. Utilizzando un approccio scientifico e orientato ai risultati, le aziende possono scoprire modi efficaci per crescere rapidamente anche con risorse limitate.
Growth hacking marketing: le tecniche previste
Che si parli di growth hacking per le PMI, o di growth hacking per le startup le tecniche base delle strategie di growth hacking possono riguardare:
- Content marketing: una delle tecniche più efficaci nel growth hacking. Consiste nella creazione e distribuzione di contenuti di valore per attirare e coinvolgere un pubblico target. Questi contenuti, che possono includere blog post, immagini e video professionali, hanno l’obiettivo di educare e informare il pubblico, aumentando la consapevolezza del marchio e generando lead qualificati;
- Servizi SEO (Search Engine Optimization): fondamentali per migliorare la visibilità online. Attraverso tecniche SEO, un sito web può raggiungere posizioni elevate nei risultati di ricerca per parole chiave rilevanti;
- A/B Testing: un metodo scientifico per testare due versioni di una pagina web, email o annuncio per determinare quale performa meglio. Questa tecnica permette di prendere decisioni basate su dati concreti, ottimizzando continuamente le campagne di marketing e migliorando il tasso di conversione;
- Growth loops: sono modelli di crescita autosostenuti che, una volta innescati, continuano a generare crescita. Un esempio comune è il ciclo di referenza di Dropbox, dove gli utenti esistenti invitano nuovi utenti, che a loro volta possono invitare altri utenti;
- Referral marketing: sfrutta il passaparola per acquisire nuovi clienti. Si basa sulla creazione di programmi di referenza che incentivano gli utenti attuali a invitare amici e conoscenti a utilizzare il prodotto o servizio;
- Hacking dei prodotti: implica l’ottimizzazione e la modifica del prodotto per migliorarne l’adozione e la retention. Questo può includere l’aggiunta di nuove funzionalità, l’ottimizzazione dell’onboarding degli utenti, o la riduzione degli attriti nell’uso del prodotto;
- Gestione social: strategie di social media marketing sono ideali per il marketing virale, dove i contenuti vengono condivisi rapidamente tra gli utenti, aumentando la visibilità del brand;
- Email marketing: campagne email mirate possono essere utilizzate per informare, educare e convertire i lead in clienti. L’automazione delle email permette di inviare messaggi personalizzati in base al comportamento degli utenti, migliorando l’efficacia delle campagne. In questo caso è possibile aiutarti con degli efficaci sistemi CRM;
- Pubblicità a pagamento: piattaforme come Google Ads e Facebook Ads permettono di targettizzare specifici segmenti di pubblico con annunci altamente personalizzati. Combinare campagne a pagamento con strategie organiche può massimizzare il ritorno sull’investimento.
Le tecniche sopra descritte rappresentano solo una parte delle infinite possibilità offerte dal growth hacking. A prescindere dalla tattica scelta, è bene sapere che il growth hacking richiede sempre la partecipazione di un team agile, disposto a testare continuamente nuove idee e a imparare dai risultati. Con la giusta mentalità e gli strumenti adeguati, il growth hacking può trasformare rapidamente una startup in un’azienda di successo.
Esempi vincenti di growth hacking
Il growth hacking ha prodotto risultati straordinari per molte aziende, trasformandole da startup sconosciute in giganti del settore.
Tra gli esempi vincenti di growth hacking che hanno fatto la storia è possibile trovare Dropbox e il suo referral marketing. La piattaforma di cloud storage ha offerto spazio di archiviazione gratuito agli utenti che invitavano amici a iscriversi al servizio. In questo modo, sia l’invitato che l’invitante ricevevano un bonus di spazio. Questo ha incentivato una crescita virale, portando milioni di nuovi utenti senza spese pubblicitarie ingenti.
Epica anche l’ottimizzazione della piattaforma Airbnb. Airbnb ha sfruttato Craigslist, una piattaforma di annunci molto popolare, per espandere la propria base di utenti, creando uno strumento che permette agli host di pubblicare automaticamente gli annunci. Questo ha ampliato enormemente la visibilità delle offerte di Airbnb, attirando un gran numero di nuovi utenti dalla piattaforma di annunci.
Non si può non fare un accetto anche agli incentivi monetari per la registrazione. PayPal ha messo in atto una strategia di incentivi monetari, offrendo denaro agli utenti che si iscrivono e ai loro referenti. Questo approccio ha rapidamente aumentato il numero di iscritti, rendendo PayPal il metodo di pagamento preferito per le transazioni su eBay e altre piattaforme di e-commerce.
Infine, è doveroso citare il marchio Uber. Uber ha utilizzato promozioni aggressive e codici sconto per acquisire nuovi utenti. Offrendo corse gratuite o scontate ai nuovi iscritti e agli utenti che invitavano amici, Uber ha rapidamente ampliato la sua base di utenti. Le campagne mirate e le partnership con eventi e aziende hanno ulteriormente accelerato la crescita.
Errori frequenti nel growth hacking
Il growth hacking, pur essendo un potente strumento per la crescita rapida delle startup, è soggetto a una serie di errori comuni che possono compromettere i risultati desiderati.
È frequente, ad esempio, il non avere obiettivi chiari e misurabili. Questo è deleterio all’interno di una tattica di questo tipo. Definire obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati (SMART), è la chiave. Esempio: “Aumentare il numero di iscritti mensili del 20% entro tre mesi“.
Altro errore è quello di non conoscere il proprio pubblico, ignorare chi sono i propri utenti e quali sono le loro esigenze. Come anche il dipendere da un solo canale di acquisizione: concentrarsi su un unico canale di marketing, come solo social media o solo email marketing. È importante, inoltre, non ignorare l’analisi dei dati e non testare continuamente nuove idee (o fermarsi dopo i primi successi).
Infine, è bene ricordarsi di adattarsi sempre ai cambiamenti del mercato. Non essere flessibili e adattabili ai cambiamenti delle nuove tendenze, può portare a inconvenienti non di poco conto. Se necessiti di aiuto per evitare questi errori fatali, contattaci. Italiaonline e il suo team di esperti specializzati in pubblicità online, sarà in grado di aiutarti a far crescere la tua azienda.