Proseguiamo con Ore 18, il nostro spazio quotidiano che lanciamo appunto alle 18, un’ora cruciale di bollettino della giornata trascorsa, in particolare in questo periodo in cui tutti stiamo fronteggiando l’emergenza Coronavirus.
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Lunedì 20 aprile è una data importante in quest’emergenza: da oggi infatti PMI, professionisti e persone fisiche possono presentare le richieste per i prestiti fino a 25 mila euro previsti dal decreto Liquidità. La procedura, partita in ritardo perché alcune banche erano in difficoltà, ora è attiva e il presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha dichiarato che l’operazione “è studiata per far ottenere i 25 mila euro in una giornata, naturalmente avendo tutti i documenti”. Lo stesso Patuelli ha raccomandato a Circo Massimo su Radio Capital di non andare di persona nelle filiali di banca, perché “non è che andando nelle filiali vengono date le banconote” e perché “le richieste di informazioni e le domande si fanno per telefono e via mail”.
Sul sito del Fondo di Garanzia è operativa la procedura online che consente alle banche di caricare le richieste di garanzia su finanziamenti alle PMI e ai lavoratori autonomi fino appunto a 25 mila euro, garantiti automaticamente al 100%, come previsto dal decreto Liquidità. Dalla scorsa settimana sono stati resi disponibili i moduli per la richiesta di garanzia al Fondo, i quali, insieme al modulo di ciascuna banca per la domanda del credito, il documento d’identità e una autocertificazione dei ricavi, completano la documentazione per accedere al prestito. Il sito del Fondo di Garanzia ospita anche modulistica e normativa necessarie.
Come previsto dal decreto Liquidità, le banche possono erogare il finanziamento senza attendere la conclusione dell’istruttoria del Fondo, che non prevede alcuna valutazione del merito di credito, ma appunto l’autocertificazione dei ricavi. Il finanziamento deve essere rimborsato entro 72 mesi dall’erogazione, con un preammortamento di 24 mesi: il rimborso del capitale cioè può iniziare non prima di due anni. Anche il tasso è stato fissato per legge con determinati parametri: l’interesse finale richiesto è inferiore al 2%.
Diversa è invece la situazione per chi necessita un prestito di cifra più elevata, sempre secondo quanto previsto dal decreto. Per i prestiti alle grandi imprese servono le procedure di Sace – la società di servizi finanziari controllata da Cassa depositi e prestiti – che non sono ancora pronte. Per quelli fino a 5 milioni alle piccole e medie imprese, garantiti al 90% dal Fondo centrale di garanzia, va comunque istruita una pratica di fido. Ecco perché la FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) teme ci possano essere pressioni se i clienti si recheranno agli sportelli chiedendo denaro immediatamente: perciò, FABI ha chiesto una Task Force per monitorare la situazione.