Nasce il campione nazionale del web: il portale Libero .it compra Virgilio (Matrix) da Telecom Italia «L’Italia
ora ha un vero “campione” di internet e può competere con i grandi player americani» «L’Italia è un Paese
dove voglio investire Cerco opportunità nelle torri nei data center»
Nasce il più grande portale italiano. E dietro c’è lo zampino di Naguib Sawiris che reclama la corona di «re»
di internet in Italia. Libero.it si compra da Telecom Italia le attività on-line di Matrix, ossia il portale Virgilio.it,
un pezzo di storia del web del paese.
Dopo l’avventura nelle tlc con Wind, passata alla storia come la più grande acquisizione a leva nelle tlc degli ultimi dieci anni, il magnate egiziano, rimasto quasi un anno dietro le quinte, mette sul piatto 88 milioni di euro e lancia la sfida a Google e Facebook per il mercato della pubblicità on line (un miliardo di giro d’affari nel 2011), l’unico che cresce in un industria, quella dei media, in forte difficoltà e schiacciata dalla recessione.
Con 18 milioni di visitatori, 14 milioni di email attive e 35 miliardi di pagine viste al mese (le cifre aggregate dei due portali), Sawiris crea quel campione italiano che sul mercato del web mancava (e a cui aveva aspirato anni fa Tiscali ma senza successo) per contrastare i colossi americani del web. Era da mesi che dal
Cairo Sawiris accarezzava l’idea e corteggiava Telecom Italia (i primi contatti tra lui e Telecom risalgono allo scorso dicembre, come anticipò a suo tempo il Sole 24 Ore).
La primavera dell’anno scorso Sawiris aveva passato la mano su Wind, vendendola al colosso russo Vimpelcom (dove in cambio ha ricevuto una quota di minoranza), ma era rimasto proprietario del portale Libero e delle attività internet ex Wind, che i russi avevano voluto tenere fuori dalla vendita. Più volte il miliardario egiziano aveva ribadito di non voler lasciare Italia ma anzi di continuare a fare l’imprenditore con le società rimaste di sua proprietà. Ora è arrivata la prima risposta concreta a quelle affermazioni. Creato nel1996 agli albori del web da Paolo Ainio e Marco Benatti (il guru del marketing poi passato a Wpp e Fullsix dove entrò in guerra con Sir Martin Sorrell), Virgilio fu il primo motore di ricerca italiano, divenuto celebre anche grazie a una fortunata campagna pubblicitaria («Virgilio, il bello di internet»). Eredità della fusione tra
Seat e l’allora Tin.it, Matrix è quello che rimane della prima ondata della new economy. Per Telecom Matrix non è più core business ed è un’attività troppo matura dove o sei un colosso o altrimenti è difficile competere.
Il programma di cessioni di Telecom (l’anno scorso c’era stata Loquendo) pian piano si completa e ora per il presidente Franco Bernabè c’è la cessione più impegnativa, quella di Ti Media (il canale tv che trasmette La7 e Mtv) e i multiplex di Timb.
Sawiris torna dunque al centro del palcoscenico delle tlc. Perchè proprio un portale, dov’è il business?
Perché l’Italia non ha un big su internet e il mercato pubblicitario rischia di finire nelle mani degli americani.
Così invece si dà vita a un player italiano in grado di competere con big come Google o Facebook. Ci sono molte sinergie; Libero e Virgilio sono inoltre complementari per molti versi (uno più editoriale, l’altro più
tecnologico). Per ora, tuttavia, i marchi rimangono separati, la società però sarà unica sotto la guida di Antonio Converti (l’ad di Libero, Ndr)
La grande finanza vende a piene mani l’Italia. Lei invece va in direzione totalmente opposta…
L’Italia è un paese dove voglio investire. Sono arrivato da straniero anni fa e sono stato accolto bene. A Roma mi sento a casa e voglio continuare fare affari qui. Matrix in fondo è una piccola operazione, ne ho in mente di più grandi
Tipo?
C’è fermento tra gli operatori mobili. La crisi spinge all’aggregazione e a esternalizzare i servizi. Cerco opportunità nelle torri (lo stesso mestiere di Ei Tower di Mediaset, Ndr) e nei data center.
A proposito di telefonia mobile, lei è ancora azionista di Wind, che comprò dall’Enel e poi ha rivenduto ai russi mantenendo il 20%.
Come stanno andando le cose?
Wind sta facendo bene.
Però tutti i suoi uomini più fidati, da Khaled Bichara (oggi a capo di Accelero Capital il fondo promosso da Sawiris) a Ossama Bessada, sono usciti negli scorsi mesi…
Vorrà dire allora che dovrò anche io rassegnare le dimissioni (ridendo, Ndr)
È una battuta o posso dedurne che sta meditando un disimpegno da Wind?
Lo può dedurre. In tutte le mie iniziative ho avuto successo quando sono stato l’unico azionista. Nel caso di Wind, è possibile una mia uscita definitiva, ma la mia posizione non è quella di un dipendente. Non posso semplicemente dare le dimissioni.
Insomma, Sawiris deve prima trovare un compratore.
Articolo di Simone Filippetti